Biasca

Milioni alla Smb di Biasca? 'Nessun sussidio cantonale per la forgia'

19 aprile 2017
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Nel 2010 la Smb di Biasca – oggi in procinto di chiudere lasciando a casa 41 dipendenti – non ha beneficiato di alcun finanziamento cantonale, tanto meno tramite sussidi provenienti dalla Legge sull’innovazione tecnologica, per acquistare la nuova linea da 12 milioni di franchi, punta di diamante dell’azienda e comprensiva di una forgia in grado di sfornare pezzi di grandi dimensioni e ad alta precisione.

Da noi interpellato, il Ceo Alessandro Del Re smentisce la notizia pubblicata il 14 aprile dal ‘Giornale del Popolo’ (titolo: ‘Milioni buttati?’) e ripresa da alcuni portali, specificando che l’allora investimento di 12 milioni è stato sostenuto esclusivamente con fondi privati e assicurando, contrariamente a quanto riferito, che la linea di produzione in questione «ha sempre lavorato e lavora tutt’ora per soddisfare gli ultimi contratti di fornitura sottoscritti con i clienti». Da nostre informazioni risulta che alcuni aiuti sono in effetti stati dati, ma per un ammontare di poche migliaia di franchi e come sostegno in occasione di fiere cui la Smb ha partecipato.

Pure il sindacalista Ocst Gianni Guidicelli, tirato in ballo dall’articolo, nega di aver dichiarato che la Sa avrebbe beneficiato di finanziamenti pubblici per l’acquisto di macchinari milionari; ribadendo la propria preoccupazione per la sorte dei dipendenti, ricorda di non essere più granconsigliere da ormai due anni, ciò che gli impedisce di inoltrare l’annunciata (dal GdP) interrogazione sul tema del finanziamento pubblico inesistente.

Infine Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia al Dipartimento finanze ed economia, interpellato dalla ‘Regione’ può solo limitarsi a confermare quanto spiegato dai vertici aziendali, e cioè che il Cantone non ha co-finanziato l’acquisto del grosso macchinario costato 12 milioni.

Quanto alla decisione di cessare l'attività, il Ceo Del Re ribadisce che non vi sono più le condizioni per continuare in perdita (concorrenza estera, soprattutto asiatica, cambio franco/euro sfavorevole per l'esportazione, ecc.) e che i titolari del fondo d'investimenti zurighese Zurmont Madison proprietario della Sa, preferiscono evitare l'insolvenza e il fallimento. Se una cessione globale dell'azienda risulta impraticabile, introiti inportanti dovrebbero derivare dalla vendita separata delle linee di produzione (macchinari), del capannone e del terreno situati nella Zona industriale d'interesse cantonale di Biasca.