Biasca

"Loderio c'è" rinnova l'appello: 'Ancora un mese per dire no al deposito di materiale alla Buzza di Biasca'

(Samuel Golay)
9 gennaio 2017
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Tra circa un mese scade il termine per la raccolta firme del gruppo ‘Loderio c’è’, che si oppone al prospettato deposito del materiale di scavo del raddoppio del tunnel autostradale del San Gottardo alla Buzza di Biasca. 

Altro scopo della petizione è di lanciare un messaggio chiaro alle autorità cantonali che vorrebbero trasformare la Buzza di Biasca in un 'Centro logistico regionale e area di smistamento e riciclaggio', in una discarica per scarti edili. “Crediamo sia giusto, ora che a Berna come a Bellinzona si stanno prendendo importanti decisioni sulla Buzza, far sentire la voce della popolazione, negli interessi di chi ha a cuore il territorio in cui vive, ogni giorno”, si legge nel comunicato diramato da Loderio c'è.

“In queste settimane sono state dette tante cose – scrive il gruppo – c’è chi ci ha invitato ad accettare il progetto dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) ripresentando i nastri trasportatori come l’antidoto a tutti i mali”. Sempre nella nota si legge che “altri dicono che i lavori per il raddoppio dureranno pochi anni. E c’è poi chi vorrebbe far credere che se si affosserà il progetto dell’Ustra, l’area resterà comunque soffocata da un transito continuo di camion, in arrivo da tutto il cantone, in quanto diventerà la soluzione – facile – per i rifiuti edili che Ticino non riesce a riciclare”.

Il gruppo sostiene però che ciò che conta è l'esperienza maturata sinora: “A nord, nelle immediate vicinanze della Bolla di Loderio – zona protetta di importanza nazionale –AlpTransit dieci anni or sono ha realizzato un 'deposito intermedio' per materiale questa volta inquinato, con 'valori elevati' in particolare per quanto attiene i nitriti, che richiedeva un trattamento apposito”. Quei prati – spiega il gruppo – prima di ammassarvi centinaia di migliaia di metri cubi (oltre 200mila tonnellate), sono stati coperti con due strati di cemento di 7 centimetri ciascuno. “Le scorie ammassate contengono, oltre ai nitriti, concentrazioni di Cromo esavalente e metalli pesanti: si tratta di rifiuti edili, il cui smaltimento richiedeva il ricorso a una discarica a reattore”. 

 “Preavvisando favorevolmente, 12 anni fa, il progetto, gli uffici cantonali competenti vincolavano il loro benestare al carattere provvisorio della discarica: il deposito veniva in sostanza ammesso in quanto temporaneo, per un “periodo di circa tre anni”. “Ora, trascorso un decennio, sappiamo che tutte queste promesse, queste garanzie fornite ai cittadini, sono rimaste lettera morta. Per tutti questi motivi il Gruppo ‘Loderio c’è’ ha deciso di lanciare una petizione, convinti che Biasca, la Buzza e i terreni di Malvaglia all’imbocco della Valle del Sole, meritino più considerazione dalle autorità.

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