Bellinzona

La 18enne padovana morta di leucemia si era curata al San Giovanni di Bellinzona

La padovana Eleonora Bottaro, morta di leucemia dopo aver rifiutato di sottoporsi a chemioterapia
1 settembre 2016
|

Tocca anche Bellinzona il caso di Elonora Bottaro, la 18enne padovana morta di leucemia per aver rifiutato di sottoporsi alle cure mediche 'classiche' previste per la sua malattia. Un caso, esposto ieri da alcuni quotidiani del Nord Est, e che sta oggi facendo il giro d'Italia, raggiungendo pure le nostre latitudini. La “clinica di Bellinzona” – citata da giornali e portali d'informazione – dove la ragazza si sarebbe sottoposta a “cure alternative a base di cortisone e vitamina C”, come appreso dalla 'Regione' è l'Ospedale San Giovanni di Bellinzona, e meglio il Servizio di oncologia pediatrica dell'Ente ospedaliero cantonale. Il quale, di fronte all'eco mediatica, sta verificando alcuni dettagli per poter fornire una presa di posizione nel corso del pomeriggio.

Con una premessa fondamentale, spiega il servizio comunicazione dell'Eoc da noi contattato: «È sbagliato parlare di 'cure alternative'. La paziente è stata sottoposta a un trattamento nel pieno rispetto della Legislazione federale sulle cure ospedaliere».

Eleonora Bottaro è morta per una leucemia linfoblastica acuta diagnosticatale alla fine del 2015 quando era ancora 17enne. Subito aveva deciso di non combatterla con la chemioterapia che, secondo i medici dell'Azienda ospedaliera di Padova, le avrebbe dato buone possibilità di guarigione, in virtù delle statistiche dalle quali emerge che quattro pazienti su cinque se la cavano.

I genitori (il padre noto fotografo e giornalista) l’hanno sostenuta nella scelta. Lino Bottaro e la moglie Rita seguono infatti la filosofia dell'ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer, considerato un guru della medicina alternativa. Una decisione che aveva indotto la direzione ospedaliera di Padova a denunciarli al Tribunale dei minori di Venezia. Il quale ha in effetti revocato loro la patria potestà.

Su come Eleonora Bottaro sia successivamente finita al San Giovanni di Bellinzona non è chiaro. Informazioni, come detto, seguiranno. Da quanto emerge, dopo le cure ricevute in Ticino lo scorso mese di marzo, dopo due mesi la giovane sarebbe tornata a casa “allegra e rifiorita”, ha dichiarato ai media il legale della famiglia. Ma la leucemia, non debitamente curata, dopo nove mesi ha fatto il suo decorso letale portandola al decesso alla fine di agosto, a 18 anni compiuti da pochi giorni.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔