Bellinzona

Bagno pubblico, parla il vicino: 'Ho reclamato solo per la frequenza e il volume'

L'animatrice Fallon Ciapini in piena azione
19 agosto 2016
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«Sono io il confinante insofferente!»

Una lettera alla 'Regione' per spiegare perché si è lamentato con la Polizia comunale. L'ha inviata oggi Alex Sollero, che abita a due passi dal Bagno pubblico di Bellinzona e che domenica 14 agosto – per la prima volta in quattro anni – ha ritenuto opportuno far sentire la propria lamentela verso l'animazione organizzata. Martedì 16, quando l'animazione è sparita, nella pagina 'Sei di Bellinzona se...' di Facebook è scoppiata la polemica, solo parzialmente quietatasi quando si è appreso che lo stop era dovuto alla già prevista fine del contratto stagionale (lunedì 15) fra la Città e l'animatrice Fallon Ciapini.

Nato e cresciuto accanto al Bagno pubblico («che frequento sin da bambino») e presidente dell'associazione Urbanova che promuove eventi artistici e musicali per giovani, Alex spiega che il reclamo «non era sul senso e sull’esistere dell’animazione proposta, bensì sulla frequenza e sul volume dell'animazione, che è cosa ben diversa; pare in effetti eccessivo proporre da quattro anni a questa parte un’animazione di tal genere per 4-5 volte al giorno sette giorni su sette, domenica inclusa. Soprattutto pare eccessivo proporla a tale volume, e mi riferisco più che alla musica al volume del microfono dell’animatrice, la quale deve far ballare e divertire persone che si trovano a non più da 15-20 metri da lei e dalle casse».

Alex Sollero specifica inoltre di non aver reclamato per la musica del nuovo lounge bar 'La Terrazza' aperto quest’anno all'interno del Bagno pubblico e che dal giovedì alla domenica propone Dj set con musica fino a mezzanotte «che però non disturba affatto, tutt’altro. Trovo apprezzabile la novità proprio perché di diversa natura sonora e molto meno monotona e ripetitiva».

E ancora, riguardo all'animazione diurna: «Proposta con tale frequenza e volume, è effettivamente utile ad attrarre utenti? Sono infatti convinto che, pur escludendo il vicinato, non tutti gli utenti ne apprezzino la ripetitività dei contenuti e il numero di volte col quale essa viene quotidianamente proposta. Un mini sondaggio fra gli avventori lo confermerebbe. Quanti altri lidi del cantone molto ben frequentati propongono un’animazione da villaggio turistico con una tale frequanza? Esistono molte altre attività interessanti e altrettanto divertenti».

Infine, un aneddoto che «potrebbe far meglio comprendere la natura del mio reclamo», è rappresentato dal fatto che «ho personamente promosso un video di protesta artistica sul silenzio imposto nel centro cittadino di Bellinzona. Questo potrebbe far capire agli amanti delle polemiche online che il problema nel caso specifico non è propriamente il rumore, ma la sua qualità e quantità». In sostanza, la «provocazione del reclamo non verte sull’animazione quale attività in sé ma sul come e sul quanto essa venga proposta al Bagno pubblico di Bellinzona. 'Come' e 'quanto' che appaiono francamente e personalmente inutilmente eccessivi».

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