Bellinzonese

Orso in Val Curciusa probabilmente di passaggio 

5 maggio 2016
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Potrebbe essere stato lo stesso orso avvistato alla fine della scorsa estate in Val Chiavenna il plantigrado fotografato da uno sci-escursionista dalle parti del Piz Tambo a fine mese, di cui l'Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni ha dato notizia ieri fornendo le foto dell'impronta (vedi immagine allegata). Un orso, ricordiamo, era stato avvistato pure a settembre in Val Roggiasca. Come spiegatoci dal guardiacaccia Nicola de Tann, da noi contattato, è possibile che si tratti sempre dello stesso animale, ma non vi è nessuna certezza, in quanto è assai difficile ricostruire gli spostamenti dei plantigradi se non sono muniti da radiocollare.

Sembra che l'ultimo orso, avvistato come detto sul confine con l'Italia (Piz Tambo), si sia diretto verso la Curciusa, a pochi chilometri ad est di San Bernardino, ma anche qui non ci sono le prove che si trovi ancora nella regione che si estende tra la Val Mesolcina, da San Bernardino, e il Rheinwald con Nufenen. Negli ultimi due giorni, ad ogni modo, non sono più stati rilevati indizi della sua presenza.

Gli orsi, in particolare se esemplari maschi e giovani, non sono considerati animali territoriali. Come spiegatoci dal guardiacaccia de Tann possono compiere grossi spostamenti, percorrendo in una sola notte anche decine e decine di chilometri, almeno fin quando non trovano una femmina per accoppiarsi. A quel punto, si crede, facciano ritorno dalle parti dove sono nati e cresciuti. Possibile pertanto che anche l'ultimo grande predatore avvistato fosse di passaggio.

Oltre a questo esemplare, tra i passi del San Bernardino e dello Spluga, sempre Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni ha riferito di un altro orso, questa volta tra la Val Poschiavo l'Alta Engadina, di cui si sono però perse le tracce vicino al confine del Parco Nazionale. Venerdì ci sono stati i primi avvistamenti in alta val Poschiavo, dove nella notte sul primo maggio il predatore ha divorato un cervo. Un guardacaccia ha confermato la presenza dell’animale con una fototrappola. E poi tre settimane fa un plantigrado era stato travolto da un treno in Bassa Engadina. 

 


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