
Sette abitazioni evacuate per rischio frana nell'abitato di Ghirone, in alta Val di Blenio, dove una decina di persone (una famiglia e alcuni anziani) da ieri sono state costrette a trovare alloggio altrove, presso familiari e conoscenti. Fino a quando, non è dato sapere. Come appreso dalla 'Regione', l'allarme è elevato dopo che domenica alle autorità comunali di Blenio sono giunte le prime segnalazioni, da gente del posto, su rumori sospetti uditi in quota. L'origine, a circa 2000/2500 metri d'altitudine: grossi massi che scendevano lungo il canalone, in un luogo peraltro finora mai indicato come a rischio scoscendimenti, se non per slavine di neve e acqua/fango. Il Municipio – conferma al nostro giornale il sindaco Marino Truaisch – si è subito rivolto al Servizio forestale cantonale, il cui geologo si trova da ieri sul posto per monitorare costantemente la situazione con un radar. A dipendenza dei risultati attesi nelle prossime ore, non si escludono a breve altri provvedimenti. Nell'ipotesi peggiore – rileva il geologo Stefano Daverio – potrebbero scendere a valle fino a 80mila metri cubi di materiale. Particolarmente toccate sono due frazioni dell'ex Comune di Ghirone: quella di Baselga dove si trovano la chiesa parrocchiale e l'ex casa comunale, e quella di Aquilesco. Fra di esse (vedi foto Ti-Press) vi è il costone lungo il quale s'inerpica la strada per la diga del Luzzone. Questo costone, come pure la curva del canalone sovrastante, dovrebbero ridurre la velocità di discesa della frana. Impossibile stabilire attualmente l'esatta origine del fenomeno – specifica Daverio – ma si può pensare alle importanti nevicate di due settimane fa seguite da un rapido scioglimento che può aver causato infliltrazioni nel terreno; pure da considerare, fra le possibili cause e concause, i cicli di gelo-disgelo. Il radar ha sin qui registrato spostamenti nell'ordine di diversi centimetri all'ora.