
L'Associazione ticinese per l’autonomia dei Comuni (Atac) si è chinata sulla scelta governativa di voler posticipare le elezioni comunali nei tredici Comuni che hanno accolto favorevolmente l’aggregazione dei 17 comuni del Bellinzonese, scelta cui ha fatto seguito l’approvazione da parte del Consiglio di Stato del messaggio aggregativo da sottoporre al Gran Consiglio (lo scorso 28 gennaio). Ebbene l’Atac si dice ora pronta a sostenere i cittadini che vorranno opporsi, con un ricorso al Tribunale Federale, a quello che reputa "un modo poco trasparente di portare avanti l’aggregazione del Bellinzonese".
L’Atac, che giudica peraltro positivamente l’esclusione nella Nuova Bellinzona dei quattro Comuni contrari (la rinuncia quindi a un’aggregazione coatta), rende attenti che si opporrà fermamente a qualsiasi aggregazione a tredici se non dovesse essere preceduta da una nuova votazione fra i tredici comuni favorevoli. È indubbio – afferma infatti in una nota l'associazione – che molti cittadini del Bellinzonese, trovandosi privi di alcuni Comuni economicamente forti, desiderino esprimersi nuovamente sulla fusione con uno studio aggregativo (sempre portato come esempio illuminato dai sindaci dei centri) aggiornato. "Del resto anche un granconsigliere liberale, assai favorevole all’aggregazione, ha messo in guardia Governo e Gran Consiglio sul rischio che un’eventuale ricorso al Tribunale Federale abbia alte possibilità di essere accolto".
Nel comunicato diramato oggi alle redazioni l'Atac parla di un clima di ostilità da parte di "sempre più cittadini aggregati" verso "il centralismo aggregativo". Un esempio? "Nella stessa Lugano è stata addirittura presentata una lista politica per il ritorno alla situazione pre-aggregativa". Il comunicato si china infine sulle conclusioni di quello che si ritiene essere un " modo di procedere confuso nelle aggregazioni" che "danneggia sempre di più una già precaria partecipazione alla democrazia, nella quale la maggioranza dei cittadini giocoforza non crede ormai più".
L’Ata ribadisce pertanto il suo sostegno (anche finanziario) ai cittadini che vorranno opporsi con un ricorso al Tribunale Federale, invitando a prendere contatto con l'associazione all’indirizzo atac.ti@hotmail.com oppure allo 076 693 49 91.