Estero

Usa, nuova "purga" presidenziale: Trump caccia direttore FBI

(Carolyn Kaster)
10 maggio 2017
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Trump e il suo ministro della giustizia Jeff Sessions fanno rotolare un'altra testa poco gradita alla Casa Bianca: quella del direttore del Federal Bureau of Investigation Jeff Sessions, licenziato con effetto immediato.

Comey avrebbe appreso la notizia dalla televisione proprio mentre, a Los Angeles, stava incontrando i dipendenti dell'agenzia federale. Inizialmente, pensando a uno scherzo, si è addirittura messo a ridere, continuando a stringere mani.

Motivazioni ufficiali e l'ombra del Russiagate

La motivazione ufficiale dell'allontanamento: l’incapacità di Comey di gestire in modo adeguato le indagini sull’emailgate di Hillary Clinton. Una spiegazione che però non soddisfa i critici, secondo i quali il licenziamento è l’atto di un uomo che sente il fiato sul collo per le indagini sui legami con la Russia. E che vuole scaricare la responsabilità su altri, come Clinton.

A destare sospetti sono le parole di Trump contenute nella lettera inviata a Comey per annunciargli il suo licenziamento. Il presidente si dice ’’grato’’ per essere stato avvertito in tre diverse occasione che ’’non ero sotto indagine’’. 

Comey è stato protagonista nella fasi finali della campagna elettorale e i democratici gli hanno puntato il dito contro, accusandolo di aver favorito la vittoria di Trump. Ma al presidente americano Comey non è mai piaciuto del tutto: a lui fanno capo le indagini del Russiagate che ha travolto l’amministrazione, causando il licenziamento dell’ex consigliere alla sicurezza nazionale Michael Flynn e che continuano a creare problemi all’amministrazione Trump. Sessions in marzo ha annunciato la sua astensione dalle indagini sul Russiagate, anche se ora sembra aver avuto un ruolo centrale nella decisione di licenziare Comey.

Al centro delle critiche

Il licenziamento arriva al termine di un’altra, l’ennesima, giornata di critiche per il direttore dell’Fbi, con l’agenzia governativa costretta a inviare in Congresso una precisazione sulla sua recente audizione. Davanti ai senatori americani Comey nei giorni scorsi aveva parlato di centinaia di migliaia di email ’classificate’ girate da Huma Abedin, il braccio destro di Hillary Clinton, al marito Anthony Weiner. L’Fbi è stata poi costretta a ritrattare, precisando che le email inviate da Abedin a Weiner erano un numero più ristretto.

Solo un precedente

La decisione di Trump di licenziare Comey ha solo un precedente nella storia americana. Nel 1993 quando alla Casa Bianca c’era Bill Clinton che licenziò l’allora direttore Williams S. Sessions, nominato da Ronald Reagan.

 Trump è arrivato alla conclusione che Comey non era in grado di svolgere in modo efficace il suo incarico. Secondo il presidente, l'Fbi è una delle ’’istituzioni più rispettate’’ e serve ora una ’’nuova era’’ e una ’’nuova leadership per riportare fiducia’’. (Ats/red)

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