Confine

Stabio-Arcisate, terre all'arsenico: caso archiviato

(Francesca Agosta)
18 ottobre 2017
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Sui reati ambientali, legati allo stoccaggio di 200 milioni di metri cubi di materiali all'arsenico naturale e idrocarburi, provenienti dagli scavi per la Arcisate-Stabio si è parlato a lungo nel settembre 2013. A quattro anni di distanza dai fatti Marco Cavallin, sindaco di Induno Olona, ha fatto sapere che il pm Annalisa Palomba, sostituto della Procura di Varese, ha chiesto al gip del Tribunale varesino l'archiviazione, come riferito anche da Varesenews. Decisione che il magistrato inquirente ha notificato anche all'associazione ambientalista che in punta di diritto ha la possibilità di opporsi alla decisione. Una strada che tuttavia si presenta in salita, in quanto il pm Annalisa Palomba nel chiedere l'archiviazione non è entrata nel merito della vicenda, ma ha posto l'accento sul fatto che i reati ambientali contestati sono prescritti. C'è però d'aggiungere che gli accertamenti svolti dall'Arpa Lombardia hanno escluso l'ipotesi di un inquinamento delle falde acquifere nella zona del cantiere, e quindi a ridosso del confine. Il giorno in cui, una volta inaugurata la Arcisate-Stabio, qualcuno vorrà scrivere la storia infinita della nuova linea ferroviaria, avrà vita facile.

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