Estero

Quotidiano anti-Erdogan, tribunale ordina la scarcerazione di 7 fra giornalisti e amministratori

Una parziale vittoria per la libertà di stampa
(Emrah Gurel)
28 luglio 2017
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Un tribunale di Istanbul ha deciso la scarcerazione di 7 degli 11 giornalisti e amministratori del quotidiano anti-Erdogan Cumhuriyet, in detenzione cautelare da 9 mesi, accusati a vario titolo di "terrorismo" per sospetti legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen, il Pkk curdo e il gruppo di estrema sinistra Dhkp-c.

La decisione dei giudici è giunta dopo 5 giorni di udienze. Gli imputati, che rischiano fino a 43 anni di carcere, sono complessivamente 19, di cui 17 dipendenti di Cumhuriyet. Altri 6 erano processati a piede libero e 2 in contumacia, tra cui l’ex direttore del giornale Can Dundar, riparato in Germania.

Tra gli imputati rilasciati, con obbligo di firma, c’è il vignettista storico del quotidiano, Musa Kart. In cella restano tuttavia i nomi di più alto profilo del giornale: l’attuale direttore, Murat Sabuncu, l’editorialista e rappresentante turco dell’Ipi (International Press Institute) Kadri Gursel, l’amministratore capo Akin Atalay e il reporter investigativo Ahmet Sik. Che in aula, rivolto ai giudici, ha urlato: "La decisione presa qui oggi dice: ’Vi faremo mettere in ginocchio’. Tutti i tiranni, con tutti i loro cecchini, sappiano – e lo dico a nome mio ma anche di tutti i miei amici (imputati) – che io mi sono inchinato solo per baciare la mano di mia madre e mio padre (secondo l’usanza turca, ndr), e anche dopo questa decisione continuerò così". 

La prossima udienza è fissata per l’11 settembre. Dal fallito colpo di stato di un anno fa, in Turchia sono stati chiusi oltre 150 media di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan e arrestati oltre 160 giornalisti, più che in ogni altro Paese al mondo.

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