Commento

Polli? No, megapolli

17 marzo 2017
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Con la FlixBus l’Ufficio federale dei trasporti ha mostrato i muscoli. Davvero? Scusateci, ma ci viene da ridere. L’Ufficio, è notizia di ieri, all’impresa tedesca di trasporti col pullman, che viola il cosiddetto divieto di cabotaggio (ossia il divieto per le società che effettuano trasporti internazionali di portare passeggeri tra due destinazioni all’interno della Svizzera) ha appioppato una multa di ‘ben’ 3mila franchi (vedi servizio a pagina 7). Poca cosa, o no?
A noi la notizia ha fatto più o meno l’effetto di una barzelletta. È un po’ come quel tale che diceva, permetteteci l’uso dell’ironia dialettale: ‘L’ho fai corr, l’ho fai corr… ma quant al mà cataa…’. E pensare che la multa massima poteva arrivare fino a 100mila franchi!
A parte i soldi spesi dalle autorità federali nell’istruire la causa (soldi nostri, visto che fra raccolta di prove con appostamenti, corrispondenza intercorsa fra le parti, osservazioni e ammonimenti, per giungere all’avvio della causa il caso sarà tranquillamente già costato al contribuente decine e decine di migliaia di franchi...); e a parte il fatto che non è finita qui, perché la multa può essere ancora contestata allo stesso ufficio entro trenta giorni, ecco, a parte ciò – ma, diamine! – lo sanno tutti quali calcoli fanno taluni imprenditori.
Il loro operato tiene conto della certezza della sanzione e della sua entità. Quindi della convenienza: uno calcola se e quanto ci guadagna, assumendo anche un comportamento illegale, e quanto dovrà sborsare se verrà beccato. Sempre che venga beccato, perché può darsi anche il caso che nessuno se ne accorga mai o quasi mai.
Voilà: in questo frangente i guadagni di FlixBus sono sicuramente molto ma molto superiori rispetto alla multarella di miseri 3mila franchi.
Domandina facile: perché mai far loro un maxiregalo? Svizzerotti polli? No, megapolli!

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