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Linguaggio 'non consono' dei docenti sui social: dal governo nuove direttive interne e sanzioni

(Sara Solcà)
9 novembre 2017
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Un richiamo e una multa. Sono due delle sanzioni adottate dal Consiglio di Stato nei confronti di docenti che avevano postato sui social messaggi fuori luogo. È quanto risulta dalla risposta che il governo ha dato all’interrogazione presentata del deputato Massimiliano Robbiani (Lega), “Ticino vergognoso sulla civica: questi sono i docenti della nostra scuola pubblica?”. Un'interrogazione inoltrata dopo che un professore delle medie di Barbengo e un insegnante della Spai di Trevano avevano commentato in modo critico il risultato della votazione sulla Civica.

Per l'Esecutivo le opinioni espresse pubblicamente da docenti delle scuole cantonali tramite i social “con termini e linguaggi non consoni alla propria professione” possono diventare un problema “per la reputazione del corpo docente nei confronti dell’opinione pubblica”. Per evitare il ripetersi di episodi simili sono state approvate e diramate ai docenti direttive interne indirizzate sull’uso dei social network.

L’Esecutivo, d'altra parte, stigmatizza le generalizzazioni proposte da Robbiani sugli insegnanti ticinesi, invitandolo a non fare di ogni erba un fascio.

Infine, il CdS afferma che sono state condotte delle inchieste disciplinari i cui risultati sottostanno alla  protezione dei dati personali; ammette comunque che, parlando in generale, in un caso il governo si è limitato ad un richiamo e in un altro ha invece deciso di comminare una multa.


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