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Frontalieri accolti a palazzo Chigi per una discussione a tutto campo

27 giugno 2017
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Una discussione a tutto campo, e non poteva essere diversamente, considerato che per la prima volta un presidente del Consiglio dei Ministri, ha ritenuto opportuno affrontare, con i sindacati di categoria, i problemi del frontalierato. Problemi che mai come negli ultimi tempi, vanno oltre i soli problemi legati alla questione fiscale, che pure è molto importante, visto che così come è stata varata nel dicembre 2015, prevede modifiche sostanziali che stanno allarmando i frontalieri, soprattutto quelli che percepiscono stipendi medio alti sono destinati a pagare tasse superiori a quelle che pagano attualmente.

Il premier Paolo Gentiloni fissando per oggi a Palazzo Chigi un incontro con i Consigli interregionali Ticino-Lombardia-Piemonte e Lombardia-Grigioni ha inteso avere un quadro puntuale sul tema 'frontalierato' che per le dimensioni che ha raggiunto (65mila solo in Ticino) necessità di ogni puntuale conoscenza su molti aspetti. Lo dimostra il fatto che a rappresentare il premier c'erano il professor Marco Leonardi, consigliere economico-politico, e la professoressa Anna Genovesi, consigliere legislativo di Paolo Gentiloni. Non deve quindi sorprendere il fatto che a Roma sia stato ribadito quanto peraltro era già conosciuto e che cioè la firma dell'accordo sul nuovo sistema fiscale dei frontalieri non figura nell'agenda del Governo italiano, anche se alcuni ostacoli, come il casellario giudiziale, sono stati rimossi.

A Roma non sono mancati cenni agli altri ostacoli che permangono sulla strada di una totale riappacificazione, non da ultimo la raccolta di firma da parte dell'Udc contro la libera circolazione delle persone. Sulla questione fiscale che catalizza l'interesse dei frontalieri, fermo restando che le aliquote Irpef debbono essere uniformate a quelle dei lavoratori italiani, nel rispetto di un principio costituzionale, i rappresentati sindacali sono tornati a ribadire la necessita di aumentare la franchigia e il lasso di tempo per l'entrata del nuovo sistema fiscale. La discussione si è ampliata su altri temi, quali il superamento dei limiti dello stato sociale svizzero, rispetto a quello italiano, in fatto di tutela dei lavoratori, quali ad esempio la maternità. Insomma, una maggior attenzione al comparto sociale. Infine, è stata sollecitata una particolare attenzione all'importanza socio-economica del frontalierato nelle aree di confine. I consiglieri del premier Gentiloni, oltre a impegnarsi a riferire al capo del Governo italiano, il contenuto dell'incontro, hanno assicurato continuità al lavoro congiunto sindacati-ministeri per arrivare finalmente alla stesura dello Statuto dei frontalieri. Non solo quelli occupati nei tre Cantoni Svizzeri (Grigioni, Ticino e Vallese) ma anche quelli che lavorano in Francia, San Marino e Austria.

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