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Due piloti morti e un ferito nello schianto del Superpuma. 'Una scena terribile. Nel decollare, coda tranciata di netto da un cavo'

(Samuel Golay)
28 settembre 2016
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Due morti e un ferito. Stando a nostre informazioni raccolte sul posto, sarebbe questo il tragico bilancio dello schianto del Superpuma dell'Esercito avvenuto oggi poco prima di mezzogiorno a un centinaio di metri dall'ospizio del Passo del San Gottardo. Quattro cugini di Cantù che si trovavano in gita nella regione raccontano al nostro giornale di aver assistito alla terribile scena. Verso le 12, in condizioni di bel tempo e visuale perfetta, l'elicottero militare è atterrato su uno spiazzo sottostante l'ospizio a scaricare una decina di militi (tra cui degli ufficiali francesi presenti a bordo nel quadro di una missione dell'Osce) per poi decollare dopo qualche istante. A questo punto è successa la tragedia: durante la fase di decollo la coda del mezzo è entrata in contatto con un cavo di media tensione tranciandosi di netto e facendo precipitare la carlinga da un'altezza di 8-10 metri. Tra i militi rimasti a terra, una donna ha subito reagito accorrendo verso l'elicottero assieme a uno dei testimoni oculari di Cantù per estrarre chi si trovava nella cabina e controllare le fiamme, che stavano divampando, grazie ad alcuni estintori recuperati nel vicino ospizio. Un'azione che ha permesso di estrarre un uomo ferito a una gamba (che si esprime in tedesco) e altri due commilitoni prima che il fuoco avvolgesse completamente la carlinga, fondendola letteralmente: si trattava dei due piloti, uno già deceduto e l'altro ormai in fin di vita e perito poco dopo. Emilio, Renato, Elio e Lauro, i quattro cugini testimoni oculari che verranno verbalizzati dalla polizia, aggiungono che i soccorsi subito allertati dai militi sono giunti sul posto oltre una trentina di minuti dopo. 

Al momento dello schianto la terrazza dell'Albergo San Gottardo, situata a 80 metri in linea d'aria dal luogo dell'incidente, era piena di persone che stavano pranzando. Un'operatrice dell'ospizio ci spiega di aver visto una grande fiammata, ma da lì un avvallamento copre la vista impedendo di vedere il luogo in cui il mezzo è poi precipitato.

Molto bassa l'età del gruppo di militi, vittime comprese, che si aggirerebbe attorno a 25-30 anni. Polizia scientifica e militare stanno effettuando i rilevamenti alla carlinga che appare completamente fusa. In zona, notiamo, sono numerosi i cavi sospesi di media e alta tensione.

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