Due cene offerte nel 2014 dal titolare della Argo 1 Marco Sansonetti alla funzionaria cantonale responsabile del Servizio richiedenti l’asilo e al suo compagno, il presidente del Ppd Fiorenzo Dadò, hanno riacceso nel weekend i riflettori sulla vicenda del mandato diretto da oltre tre milioni di franchi concluso dal Dipartimento della sanità e della socialità (Dss), senza il via libera del Consiglio di Stato. Anticipato dalla ‘Rsi’, l’episodio emerso ora riguarda un fine settimana trascorso dai due a Bormio, su consiglio proprio di Sansonetti, il quale non si è limitato ad indirizzarli verso un albergo ben quotato, bensì ha pagato loro due cene per un valore di 150 euro. Episodio su cui, nei giorni scorsi, ha voluto far luce il Ministero pubblico, che ha sentito la funzionaria: dagli accertamenti non sono emersi elementi di rilevanza penale, tuttavia il procuratore generale John Noseda ha scritto venerdì al Consiglio di Stato informandolo del caso per le incombenze di sua competenza. Il governo dovrebbe discuterne domani, martedì, e valutare se aprire un’inchiesta amministrativa. Sul fronte dell’opportunità di accettare il dono abbiamo interpellato Fiorenzo Dadò, allora capogruppo, che ha risposto per iscritto alle nostre domande.
Si, ma l’ho scoperto unicamente in albergo, il giorno della partenza, al momento del pagamento in contanti della fattura, dove mi è stato comunicato che due cene, per un totale di 150 euro, erano state offerte.
Si parla di tre anni fa, quando Argo non era un problema per nessuno: la ditta era stata regolarmente autorizzata a operare ed era un partner professionale del Cantone. Alla luce della situazione odierna, con il senno di poi, nessuno si sognerebbe di accettare anche solo un caffè da questi signori. A quel momento, molto semplicemente ho pensato a un gesto di cortesia nei confronti della mia compagna da parte di un collaboratore professionale, che non conosco personalmente e che non ho mai incontrato.
Contrariamente a quanto lei afferma la mia compagna non è una funzionaria dirigente e non ha alcun potere decisionale, ma svolge un ruolo esecutivo. (...)