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Cinquecento euro, la banconota della malavita

(Gabriele Putzu)
25 settembre 2017
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Le ''Bin Laden'' sono destinate a uscire di scena. Si tratta della banconota da 500 euro, introvabile nelle tasche degli italiani. È definitiva la decisione della Bce di non stamperla più. Questione di falsi, ma non solo: la banconota viola favorisce la criminalità organizzata, il terrorismo e gli evasori fiscali. La Banca d'Italia stima che la somma di contante a disposizione degli italiani si avvicina a 200 miliardi di euro. A conferma che siamo in presenza di un fenomeno incredibile. Anche perchè dell'astronomica somma non c'è traccia: tutta sommersa. Soprattutto quella in mano alla criminalità organizzata. Stando ad una stima inglese, spesso richiamata da Bankitalia, 'ndrangheta, Cosa Nostra e camorra controllerebbero il 90% delle banconote circolanti in tagli da 500 euro. Con la voluntary disclosure bis - scade lunedì 2 ottobre - il governo Gentiloni sperava di far riemerge almeno una parte, anche minima, del contante stimato in 200 miliardi di euro, di cui oltre la metà custodita per lo più in Ticino, in riva al Ceresio, nelle cassette di sicurezza di finanziarie. Solo che i controlli sono pressoché impossibile. Buona parte del contante che c'è, ma che per il fisco è come se non ci fosse, sarebbe custodito in cassette di sicurezza di banche italiane. Soprattutto di Milano. Ebbene la voluntary disclosure bis non ha ottenuto il risultato sperato. Anzi, si parla di un clamoroso flop. Dall'estero non sono arrivati annunci di ravvedimento. Qualche segnalazione dall'Italia. Ma siamo da prefisso telefonico. Ecco, quindi, la notizia che sarebbe allo studio del Ministero dell'Economia e delle Finanze l'idea di far emergere il contante con una sanatoria. Si parla di uno sconto a chi detiene in cassette di sicurezza all'estero e in Italia, una grande fetta del patrimonio. Per quanto è dato sapere la nuova sanatoria dovrebbe fare leva su una proposta recentemente fatta da Francesco Greco, procuratore capo di Milano, grande esperto di reati finanziari. In sintesi la proposta: applicare una aliquota fiscale adeguata (comunque favorevole) su una parte della somma emersa e poi obbligare il dichiarante a vincolare la parte rimanente in titoli di Stato ( ''preferibilmente infruttiferi''), con destinazione di pubblica utilità. La sanatoria di cui si parla dovrebbe essere parte di un decreto fiscale d'accompagnamento alla manovra. Sulla riuscita di questa sanatoria - per ora ancora a livello di studio - non mancano le perplessità. C'è una drastica soluzione in grado di risolvere il problema una volta per tutti: mettere fuori mercato (come ha fatto l'Inghilterra) le banconote da 500 euro, obbligando chi le possiede a consegnarle in banca, se non vuole ritrovarsi con carta straccia. A Francoforte ci stanno pensando, anche se le resistenze non mancano.

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