Spettacoli

Berlinale, un festival che si illumina di civiltà

9 febbraio 2017
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Il 67° Festival di Berlino si apre oggi giovedì 9 febbraio con un imponente carico di film sparsi tra una competizione che si presenta veramente forte, con una punta di diamante come “Toivon tuolla puolen” (L’altro lato della speranza) in cui il grande Aki Kaurismäki prende di punta il problema dell’immigrazione che tormenta il mondo intero, con la sua sagace ironia e con il suo indomabile senso di responsabilità verso l’altro.

Berlino è da sempre un Festival attento allo spettacolo e alla società: per anni ha lottato per sdoganare il tema dell’omosessualità, per mettere in luce i problemi di chi vive ai margini della società, di chi manifesta contro le ingiustizie. Un Festival che non si illumina di lustrini ma di civiltà. Così scorrendo il programma è veramente importante scoprire la bella rappresentanza del cinema svizzero, ben una decina di titoli, tra cui documentario “Avant l'envol” di Laurence Bonvin che ci porta a riflettere sul colonialismo in Africa nella seconda metà del XX secolo, "Cahier Africain” di Heidi Specogna che scavando nelle recenti memorie del Congo prova a trovare il senso di una guerra civile attraverso le memorie di trecento persone, “In a Nutshell” di Fabio Friedli cerca il senso di una vita passata a cercare mercanzie, mentre il grande Raul Peck in “I Am Not Your Negro”, coprodotto dalla Svizzera, ci riporta nel giugno del 1979 con James Baldwin, Samuel L. Jackson, Malcolm X, e Martin Luther King Jr., riflettendo sugli assassini di tre uomini impegnati per i diritti civili dei neri: Malcolm X, Medgar Evers e Martin Luther King. Un film capace di scottare. Come pure “Istiyad Ashbah” (Ghost Hunting) di Raed Andoni che ci porta a Ramallah per provare ancora una volta a capire il senso del dolore palestinese.
Si rivedrà “Marija” di Michael Koch un film drammatico su una giovane ucraina alle prese del mondo del lavoro in una griga anche moralmente Dortmund. E spazio anche per “Makes a Pharaoh’s Chocolate Cake” di Marouan Omara e Islam Kamal, storia di due musicisti egiziani in Svizzera e “Raving Iran” di Susanne Regina Meures che va alla ricerca di due eroi dell’underground di Tehran dove fare musica è un rischio per la vita.
Posto anche per “Der kleine Vogel und die Raupe” di Lena von Döhren un film per bambini chef a bene anche ai grandi. Al Forum si vedrà “Tiere-Animals” Greg Zglinski una storia non solita tra un uomo una donna. A chiudere la fila di produzioni e coproduzioni svizzere: “Die Welt der Wunderlichs” di Dani Levy storia di una donna alle prese con un figlio iperattivo.

Ma adesso si va a sentire l’urlo dell’Orso.


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