Elezioni USA 2016

Manifestazioni contro Trump in diverse città degli Stati Uniti, a New York 30 arresti (foto)

'Non è il mio presidente' - Protesta a New York
10 novembre 2016
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"Non è il mio presidente". Ondata di manifestazioni conto l'elezione di Donald Trump in numerose città a maggioranza democratica degli Stati Uniti. In particolare ad Atlanta, Austin, Boston, Denver, Philadelphia, Portland, San Francisco, Seattle, Washington, Chicago e New York si sono radunati in centinaia, a volte migliaia, per gridare il loro sdegno per l'elezione del tycoon newyorkese, ma anche per criticare il partito democratico che ha proposto Clinton.

A New York in migliaia si sono radunati a Union Square e Times Square e, sfidando la pioggia, hanno sfilato verso Midtown fino alla blindatissima Trump Tower sulla Fifth Avenue, dove si trova l’abitazione del nuovo presidente Usa. Paralizzato per ore il traffico nella zona. Una trentina di manifestanti sono stati arrestati dalla polizia. Alcuni hanno anche bruciato maschere ed effigi che rappresentavano il volto del nuovo presidente degli Stati Uniti, presente con la famiglia nei suoi appartamenti agli ultimi piani del famoso grattacielo. In alcune città come Portland e Oakland sono state anche appiccate le fiamme a copertoni e cassonetti in strada.

Davanti alla Casa Bianca a Washington una folla di persone si è riunita per esprimere tutta la propria rabbia e frustrazione per la sconfitta di Hillary Clinton, invocando anche il nome di Barack Obama. Al grido di 'Love Trumps Hate' (l’amore batte l’odio), 'The Future is Female' (il futuro è donna'), e ’No Trump, No Kkk, No racist Usa’ (no a Trump, no al Ku Klux Klan, no ai razzisti) in migliaia si sono radunati a Downtown Chicago, mentre una marcia di studenti è stata organizzata anche nel campus di Berkeley.

Proteste si segnalano anche davanti all'ambasciata americana a Londra.

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