Bellinzona

MPS, sul salario minimo: 'Una legalizzazione della miseria'

(Benedetto Galli)
8 novembre 2017
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Per l'MPS il salario minimo proposto dal Consiglio di Stato - che oscilla tra i 18,75 e i 19,25 franchi orari - anziché combattere il dumping salariale lo favorisce. È chiara la presa di posizione del Movimento in merito al messaggio per la nuova Legge presentato questa mattina dal Consiglio di Stato.L'MPS si concentra sulle cifre. Il salario mediano è di 4'283 franchi, su 13 mensilità. Questo vuol dire che la metà della popolazione salariata in Ticino percepisce un salario inferiore a questo livello, l'altra metà è al di sopra. In base a questo, il salario minimo proposto dal Consiglio di Stato «è di quasi il 30% inferiore al salario mediano». Una cifra che «non può che contribuire a un'ulteriore spinta verso il basso di tutto il sistema salariale». L'MPS ha sempre sostenuto che non possa essere accettato un salario minimo legale infeirore ai 52'000 franchi annui (4'000 franchi per 13 mensilità). Quello proposto nel messaggio è di conseguenza «una vera e propria legalizzazione di salari da fame, salari con i quali nessun lavoratore e lavoratrice può degnamente vivere in Ticino». Una «legalizzazione della miseria» che porterebbe «negative ricadute sociali».

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