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Non credenti in forte crescita

(Francesca Agosta)
21 novembre 2016
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Il primato non è in discussione, ma l’erosione è costante, anno dopo anno. È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio di statistica (Ustat) sulla religione cattolica romana in Canton Ticino secondi i dati relativi al periodo 2012-2014. Dieci anni dopo l’ultimo rilevamento. Le cifre ci dicono che i cattolici a sud delle Alpi ammontano a circa 200mila residenti con più di 15 anni, vale a dire due terzi del totale. Resta, quella cattolica, la confessione religiosa ampiamente più diffusa ma al contempo – precisano gli osservatori – è “in forte aumento rispetto al passato la categoria dei non credenti, che conta oggi all’incirca 50.000 persone, ovvero circa un residente su sei”. In aumento anche altre realtà religiose, come quella musulmana e le comunità cristiane non cattoliche o riformate. La credente tipo del 2014, in Ticino, è donna e anziana. Si constata infatti un aumento del divario nell’approccio religioso fra vecchie e nuove generazioni; quest’ultime tendono più facilmente ad abbandonare il proprio credo. E ancora, sempre secondo i dati dell’Ustat – tratti da un campione composto da 17.000 cittadini selezionati ogni anno – si constatano i medesimi tratti religiosi tra i “naturalizzati” e i cittadini stranieri, che non fra i primi e gli svizzeri di nascita, ma le differenze citate sono modeste. Non ultimo, si è constatato che i non credenti hanno un più alto livello di formazione. Un quadro che conferma tendenze ormai note in gran parte del mondo occidentale, ma che in Ticino segnalano una repentina crescita dei non credenti; se infatti nel biennio 2012-2014 rappresentano il secondo gruppo più numeroso (secondi solo ai cattolici), sedici anni fa (nel 2000) erano il 7,5 per cento del totale cantonale; nell’ultimo decennio, dunque, vi è stata una vera impennata. La comunità protestante si attesta sulle 12.700 persone, numero in costante calo. Non così altre comunità cristiane (come quella ortodossa) che hanno conosciuto, proporzionalmente, un’interessante crescita passando dall’1,6 per cento del 1990 all’attuale 5,1 per cento. In aumento anche la confessione musulmana che è lievitata dallo 0,5 per cento del 1990 al 2 per cento odierno. Scarse variazioni, infine, per le altre religioni (ebraica, buddista) oggi attorno allo 0,7%.

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