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Weekend positivo per gli alberghi ticinesi, ma 'bisogna risorgere tutto l'anno e non solo a Pasqua'

(Gabriele Putzu)
28 marzo 2016
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Weekend pasquale positivo per gli alberghi della Svizzera italiana. L’occupazione delle camere Sud delle Alpi si è aggirata attorno al 75% nel Luganese e al 85% nel Locarnese con una forte prevalenza di ospiti dalla Svizzera tedesca. Alberghi che si sono svuotati per metà già nella giornata di Pasqua, con molte persone che hanno deciso per un rientro a domicilio anticipato, probabilmente anche viste le condizioni meteorologiche poco promettenti per oggi.

Nonostante le partenze anticipate, il risultato di questo fine settimana è giudicato interessante dal presidente di Hotellerie Suisse Ticino Lorenzo Pianezzi. Risultato che va comunque messo nella prospettiva di un turismo che sta cambiando e rischia di lasciare presto il Ticino sguarnito di fonte ad altre mete: «Se fino a 10 anni fa eravamo ancora il primo sole, oggi non è più così – commenta Pianezzi –. La gente è abituata a viaggiare e con due ore di aereo può trovare lo stesso sole in tantissime altre parti del mondo».

Proprio per questo le cifre dello scorso weekend sono da leggere in positivo: «Il 75/85% di occupazione tra Luganese e Locarnese e l’85/90 per cento in centro città a Lugano non è male. Certo, a patto di non pensare ai weekend pasquali di 20 anni fa, quando alle nostre latitudini vigeva il tutto esaurito». Insomma, una Pasqua anche di riflessioni per il settore, perché, prosegue il presidente di Hotellerie Suisse Ticino, «il turismo pasquale è il genere di turismo che ci sta abbandonando: quello che sceglie lago, sole e montagne. Purtroppo ciò non basta più: le persone chiedono altro oltre al paesaggio e al bel tempo. Vogliono anche eventi, mostre, congressi».

Attività che, secondo Pianezzi, è indispensabile riuscire a proporre in maniera più decisa. «Ben vengano progetti come il Palazzo del cinema a Locarno e il polo tusitico-alberghiero-congressuale al Campo Marzio di Lugano». Uno stimolo nella giusta direzione, sostiene il presidente di Hotellerie Suisse Ticino, in modo da riuscire a riempire le camere anche durante il resto dell’anno «e non solo nei weekend di festa come quello appena trascorso o quello dell’Ascensione». Detta altrimenti: il settore turistico e alberghiero ticinese deve risorgere tutto l’anno e non solo a Pasqua.

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