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Giovani che masticano politica

14 gennaio 2016
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Lo scopo è quello di avvicinare i giovani alla politica, dando loro la possibilità di sperimentare alcuni meccanismi, conoscere da vicino le istituzioni, macinare esperienza. Così da permettere agli interessati di provare a cambiare le cose, anche con quella dose di idealismo che non dovrebbe mancare mai. Sì, perché il Consiglio cantonale dei giovani, organismo previsto dalla legge, è una macchina che ogni anno – siamo alla sedicesima edizione – consente ai ragazzi tra i 15 e i 20 anni di intervenire sui temi a loro cari. Intervenire, riflettere, argomentare, al fine di raggiungere una sintesi comune, sufficientemente condivisa da poter essere trasmessa al Consiglio di Stato. Una serie di richieste a cui il governo deve, sempre per legge, dare risposta. Sia scritta che verbale, considerata la giornata conclusiva che si svolge nella sala del Gran Consiglio alla presenza dell’autorità. Un “modus operandi” che ricalca quello “dei grandi”, cioè dei politici che avanzano temi a loro cari, fanno proposte, cercano alleanze, scendono a compromessi, valutano soluzioni. Il Consiglio cantonale dei giovani è un organismo apartitico, ma non apolitico: di politica ne mastica, eccome. Ieri il suo comitato ha presentato i temi che sono stati scelti per l’edizione del 2016, di fatto apertasi in concomitanza con la conferenza stampa e il lancio delle iscrizioni: consumismo, finanze, lavoro, estero. Quattro capitoli molto ampi, i cui contorni saranno definiti nel corso delle prime due giornate: sabato 12 marzo e mercoledì 16 marzo. Toccherà all’assemblea plenaria di venerdì 13 maggio farne la sintesi: compito dei ragazzi sarà quello di modificare, accettare o respingere, tramite il voto, le risoluzioni dei diversi gruppi di lavoro costituiti sui singoli temi. Le proposte accettate saranno redatte in un unico documento, ossia la risoluzione all’indirizzo del Consiglio di Stato, che contiene osservazioni e richieste anche molto puntuali. Un esempio di cui abbiamo riferito di recente è quello della nuova carta studenti: il Consiglio cantonale dei giovani negli anni passati aveva più volte sollecitato la necessità di ottenere un documento di legittimazione valido, che potesse garantire pure sconti e facilitazioni di tipo culturale e commerciale. Sollecitazione raccolta dal Dipartimento competente, che proprio all’inizio di questo nuovo anno scolastico ha distribuito la tessera, promovendone l’utilizzo verso diversi partner. Anche i temi previsti quest’anno non mancheranno di sollevare discussioni e “partorire” misure: in particolare, quello del lavoro (disoccupazione giovanile, difficoltà d’inserimento nel mercato del lavoro, ecc.) e l’estero (integrazione, migranti).

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