Le mafie e i social media

Abiti firmati, auto di lusso, locali esclusivi, banconote in bella mostra. Sono i canoni dell’estetica criminale che le mafie italiane, al pari dei narcos e di altri clan, hanno imparato a sfruttare in maniera efficace. Sui social media ostentano ricchezza per affermare potere e raccogliere consensi, occupando la rete alla stessa stregua di un qualsiasi territorio di conquista. È la cosiddetta “mafiosfera”, per usare la terminologia coniata dal Professor Marcello Ravveduto.

Un mondo digitale in cui le cosche convivono con il popolo degli emuli: i “mafiofili”, attratti dal fascino patinato dell’epopea malavitosa. Tra loro molti giovani, spesso inconsapevoli del fatto che, condividendo i contenuti pubblicati sui social, contribuiscano a banalizzare la violenza e l’illegalità. È un problema che finisce per riguardare tutti. Ovunque. Nel “mafiorama”, che dall’America Latina si è esteso all’Europa, compare anche la Svizzera, non certo estranea a mafiosi e “mafiofili”.

Programma:

Introduzione e moderazione

Annamaria Astrologo, Professoressa titolare IDUSI e Responsabile accademica dell’O-TiCO dell’USI

Tavola rotonda

Deborah Barcella, Post-doc e Docente al corso Social Media Management dell’USI

Marcello Ravveduto, Professore e Docente di Digital Public History dell’Università di Salerno

Francesco Lepori, Giornalista RSI e Responsabile operativo dell’O-TiCO dell’USI

Dibattito in conclusione

Aperitivo

È richiesta l'iscrizione al seguente link: https://usi.qualtrics.com/jfe/form/SV_4So21JMoVKYoCXQ

Info Evento
15.12.2025
dalle 17.30
Per adulti
Indirizzo
Auditorium USI
Via Buffi 13
Lugano
Contatti