Nel 2015, dopo la trasmissione in tv del documentario Peace in Afghanistan, i talebani uccidono il protagonista del film e minacciano di morte il regista, Hassan Fazili. Temendo per la sua famiglia, Fazili decide di fuggire con la moglie e le due figlie, prima in Tagikistan e dopo più di un anno verso l’Europa, passando per la Turchia, la Bulgaria, la Serbia e l’Ungheria, e di testimoniare la loro odissea con i cellulari.
Un racconto in prima persona dei rischi, delle speranze e delle paure che vivono i profughi in cerca d’asilo, ma anche dell’amore che ha tenuto unita questa famiglia. (da “Internazionale”, 15 maggio 2020)