Mendrisiotto

I ragazzi di Mendrisio avranno il loro skate park

Il Consiglio comunale a larga maggioranza dà luce verde al progetto immaginato all'interno dell'area dell'ex Macello

Come lo si immagina
(Città Mendrisio)
12 giugno 2023
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I numeri questa volta hanno dato ragione. Le premesse, sulla carta, c’erano tutte. Ma si aspettava la prova del nove del voto del Consiglio comunale di Mendrisio per apporre il sigillo istituzionale sullo skate park immaginato all'ex Macello, lì all'ingresso del Borgo. Un via libera che oggi vale un investimento di 2,6 milioni di franchi, ma soprattutto fa felice il drappello di ragazzi che, forse per la prima volta, si è affacciato sull'aula consiliare. La decisione questa sera, lunedì, è stata accolta, infatti, con un fragoroso applauso (oltre che suggellata da 50 voti favorevoli e 4 contrari) da parte del pubblico che ha affollato i pochi posti a disposizione. Un pubblico quanto mai interessato: a comporlo, come detto, erano per lo più proprio quei ragazzi che non aspettano altro che poter scivolare sulle rampe e misurarsi con il percorso con ostacoli del Parkour o fare esercizio fisico (il cosiddetto Workout).

Staccare il nullaosta della maggioranza del legislativo non è stato, però, una passeggiata. I contrari – i firmatari del rapporto di minoranza della Gestione e la Lista civica – non hanno mancato di farsi sentire, seppur messi all'angolo dai favorevoli, la gran parte dei consiglieri comunali. Si poteva individuare un altro luogo? L'intervento era perfettibile? Il capo dicastero Costruzioni Daniele Caverzasio non ha negato i limiti dell'operazione o del processo partecipativo («Reale», ha replicato Françoise Gehring, a capo del dicastero Politiche sociali) con il quale si sono voluti coinvolgere i giovani: una novità. «Sapevamo che questo progetto avrebbe fatto discutere – ha ammesso Caverzasio –. Ma è da 30 anni che si parla di skatepark. Tema che è sempre stato una patata bollente. Oggi abbiamo la possibilità di avere una soluzione, anche se migliorabile». Quanto al rumore, ha aggiunto, è più quello prodotto che quello ‘subito’ in quel crocevia di strade (asfaltate e ferrate).

Proprio i decibel di troppo del comparto erano uno degli argomenti ‘contro’ dei commissari della minoanza della Gestione. Tant‘è che le puntualizzazioni di Caverzasio non hanno convinto Gianluca Padlina (con il collega Rossi, in minoranza pure all'interno del loro stesso partito, il Centro, «globalmente favorevole», come ha tenuto a sottolineare il collega Raffaele Valsangiacomo). Per Padlina, lo skate park resta un «progetto sbagliato nel posto sbagliato, di cui domani potremmo pentirci». Una posizione critica sulla quale si è allineata, come detto, anche la Lista civica per voce di Tiziano Fontana, che avrebbe a sua volta guardato altrove, magari all’interno del campus scolastico (in trasformazione), dove già gli skater si ritrovano. Anche se, ha fatto notare il municipale Samuel Maffi, oggi ci si ritrova anche a fare i conti con le lamentele dei cittadini, e proprio per le evoluzioni alle Medie o a piazzale alla Valle.

«Con questo progetto si completa una lacuna – ha rilanciato Daniela Carrara (Alternativa) –. È un traguardo che i ragazzi, resi visibili con questo intervento, attendono da troppi anni». E ha chiarito altresì che le alternative messe sul tavolo (come il comparto di San Martino, «accanto all’asse più trafficato della Svizzera, la A2») non erano poi così convincenti. «È in una area infelice, ma forse è anche l'unico posto in cui realizzare l'area di svago», ha ribadito dal canto suo Lorenzo Rusconi (Lega-Udc-Udf). Ciò che più conta, però, è che questo progetto darà modo di «sistemare definitivamente questo sedime», ha ricordato Dario Engeler (Plr), relatore della maggioranza. Una proposta, ha reso attenti, che non ha trascurato di prestare attenzione alla sicurezza – predisponendo diversi percorsi pedonali, cintando l’area e posando dei dissuasori alle entrate e alle uscite, per impedire il passaggio diretto verso la strada - e che mostra, dunque, la “bontà” dell’incarto, in considerazione della sua completezza e della precisione dei contenuti.

Per il legislativo, insomma, il ‘caso’ è chiuso. E i giovani amanti di queste discipline esultano. Ora non resta che attendere quale sarà l'accoglienza da parte della popolazione. Nella marcia di avvicinamento, infatti, c'era già chi annunciava possibili venti di referendum.

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