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A Giornico un’area di sosta ‘green’ senza hotel e ristoranti

Sfumata l’idea iniziale dei comuni di realizzare un edificio con vari servizi e commerci. Rimane l’obiettivo di distribuire vettori energetici alternativi

In rosso, accanto al Centro di controllo dei veicoli pesanti, la porzione di terreno inizialmente destinata all’area di servizio
(Ustra)
7 giugno 2023
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Accanto all’autostrada e al Centro di controllo dei veicoli pesanti di Giornico non sarà realizzata un’area di servizio con un grande edificio di tre piani occupato da ristorante, bar, hotel e commerci con anche prodotti del territorio locale. Presentato nell’autunno 2021 e promosso dalla società anonima costituita dai Comuni di Giornico, Bodio e Personico, il progetto inizialmente quantificato in 12 milioni di franchi è stato di molto ridimensionato, indica alla ‘Regione’ Emilio Cristina, presidente della Sa nonché sindaco di Personico, che già in occasione dell’ultimo aggiornamento aveva riferito di un cambio di rotta e della valutazione in corso per concretizzare comunque l’operazione con un investimento inferiore, e non più fortemente condizionato dai contributi cantonali (inizialmente la Sa aveva chiesto un sostegno pari a 9 milioni). Ora, prosegue Cristina, «quella che abbiamo deciso di promuovere non è più un’area di servizio, ma un’area di sosta. Questo vuol dire che i contenuti cambiano in maniera importante. Non sarà ad esempio realizzata la grande struttura pensata per la ristorazione con varie tipologie di offerte (inizialmente si parlava anche di un McDonald’s, ndr), oppure l’albergo per i viaggiatori. Le condizioni per l’area di sosta consentono di prevedere un chiosco, ma non di più». Secondo le disposizioni di Ustra per la concessione, è infatti ammessa la vendita di generi alimentari e di tabacchi, ma non di altri beni come ad esempio orologi, abbigliamento, libri ecc.

Collaborazione con Aet e possibili opportunità di svago

È invece confermata la parte del progetto – portata avanti in collaborazione con l’Azienda elettrica ticinese che dopo il primo ridimensionamento del progetto aveva accettato la proposta della Sa di partecipare all’operazione – che prevede di puntare sulla distribuzione di vettori energetici alternativi: elettrico, gas naturale liquefatto e idrogeno, riducendo il più possibile diesel e benzina. Una particolarità che ha anche dettato il nome di ‘Green Station Ticino’. Rimane nei piani dei promotori anche l’intenzione di creare delle opportunità di svago nelle immediate vicinanze dell’area di sosta pure per la popolazione residente, così come una zona dedicata a camper e campeggiatori.

Per la concessione si tratta con Ustra

La nuova visione della Sa ha portato negli scorsi mesi a compiere i passi necessari per le necessari modifiche della società a registro di commercio, passando da Area di servizio Sassi Grossi Sa ad Area di sosta Sassi Grossi Sa. Cambia anche l’interlocutore per ottenere la concessione per la gestione: non è più il Cantone ma l’Ufficio federale delle strade (Ustra). «Con Ustra stiamo portando avanti le trattative. Se arriverà la concessione, i contenuti potranno essere definiti nel dettaglio, così come l’investimento e le relative quote a carico dei Comuni e di Aet. È questa una fase interlocutoria che speriamo di poter concludere nel giro di due o tre mesi».

La Sa – nel Cda ci sono anche il municipale di Bodio Franco Romerio-Giudici e il sindaco di Giornico Rosolino Bellotti – era giunta alla decisione di ridimensionare di molto il progetto già nel 2022, alla luce della risposta interlocutoria del Consiglio di Stato che non intendeva concedere un contributo straordinario di 9 milioni (5 a fondo perso e 4 sotto forma di sussidi da rimborsare) a sostegno di un investimento come detto inizialmente quantificato in 12 milioni.

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