Bellinzonese

Neve artificiale a Carì: ‘È ora di completare l’impianto’

Dopo le ultime stagioni negative, per il Municipio di Faido è anche imperativo elaborare una strategia per garantire un futuro al comprensorio

Sciare nel verde? Per il Municipio serve un’ampia riflessione insieme a tutti gli attori interessati
(Ti-Press)
16 maggio 2023
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Per preservare il comprensorio di Carì serve “un’ampia riflessione che sappia coinvolgere tutti gli attori interessati”, perché “difficilmente sarà possibile assicurare un futuro a medio termine alla stazione invernale senza una strategia per investimenti seri e mirati”. Questo considerando che “dopo l’acquisto da parte del Comune degli impianti, dei gatti delle nevi e delle infrastrutture, al di là dei lavori di manutenzione ordinaria non si sono più sostenuti investimenti per il rinnovo e l’aggiornamento delle strutture”. Nel messaggio sui conti consuntivi comunali per il 2022 (avanzo d’esercizio di 570mila franchi invece della preventivata perdita di 231mila franchi), il Municipio di Faido mette nero su bianco la necessità di cambiare rotta di fronte alle ultime negative stagioni invernali a Carì (la gestione degli impianti dà lavoro a una quarantina di persone), pesantemente condizionate dalla scarsità di neve. Una situazione – sottolinea l’Esecutivo a nome del Comune che da 12 anni è proprietario della stazione tramite la Nuova Carì impianti turistici Sa presieduta dal sindaco in carica – che “tenuto conto dei costi di manutenzione ordinaria degli impianti, rende difficile anche la sostenibilità della gestione estiva”. Ecco perché, “per diminuire di molto il rischio aziendale”, il Municipio ritiene che non si possa “più procrastinare l’investimento per completare l’esistente impianto di neve programmato, anzitutto, ma non solo, nella parte bassa della stazione, quella che più di tutti soffre per il mancato innevamento e l’esposizione al sole”.

Le conclusioni dell’Esecutivo di Faido si basano su una stagione invernale 2021/22 fortemente condizionata dalla mancanza di neve, che ha portato a un disavanzo d’esercizio di 146mila franchi e una cifra d’affari (al netto dei contributi cantonali) che si attesta a 876mila franchi, poco più della metà rispetto all’annata precedente conclusasi con un avanzo di 120mila franchi. Anche se la chiusura contabile avverrà il prossimo 30 giugno, pure per la stagione 2022/23, nuovamente condizionata dalle scarse precipitazioni, il Municipio annuncia un nuovo disavanzo che al momento non è ancora possibile quantificare. Chiama dunque a raccolta “tutti gli attori interessati per dare un futuro a una destinazione d’importanza regionale come Carì che consente di assicurare offerte turistiche e possibilità di svago ai numerosi proprietari delle case secondarie e di generare indotti importanti per i vari commercianti e fornitori di servizi della regione”.

Gendotti: ‘Passare dalle parole ai fatti’

Ancora una volta, come fatto nel corso delle ultime tre legislature, il Municipio si rivolge al Consiglio comunale facendo proprio il rapporto trasmessogli due volte all’anno (preventivo e consuntivo) dalla Nuova Carì società di gestione Sagl, la società appositamente costituita nel 2008 dal Comune per gestire gli impianti e oggi amministrata dall’ex sindaco Gabriele Gendotti. Quest’ultimo, interpellato dalla ‘Regione’, considera positivamente il fatto che l’esecutivo attinga dal rapporto da lui stesso allestito: «Significa che siamo sulla stessa lunghezza d’onda e che le nostre suggestioni vengono prese in seria considerazione. Tuttavia, da troppi anni il Municipio si limita a indicare una via da percorrere senza poi passare all’atto pratico. Non si può avere e poi non investire. Il nostro gioiello Carì merita un approccio diverso».

‘Puntare sul core business’

In cosa questo consisterebbe «è presto detto: non si tratta di ampliare il comprensorio sciistico, perché non ci sarebbe spazio a sufficienza, bensì di completare nella parte bassa delle piste l’innevamento programmato già realizzato nella parte alta. Investimento stimato, nella peggiore delle ipotesi, in un milione di franchi. Quando nevica a sufficienza ovviamente il problema non si pone; è quando scarseggia che l’innevamento programmato - e non sono solo io a dirlo, ma l’esperienza fatta in varie stazioni invernali - consente di gestire adeguatamente il comprensorio a tutto vantaggio della clientela. Che a sua volta, specialmente grazie alle molte residenze secondarie qui presenti, genera importanti ricadute economiche nella regione». In tutto ciò, aggiunge Gendotti, sono inoltre da considerare le incognite poste dal cambiamento climatico. La domanda s’impone: quale strategia dunque? «Lo dovrebbe dire il Municipio. Ma comunque è inutile girarci attorno. Il nostro core business è l’inverno ed è su questo che dobbiamo puntare, migliorando l’offerta. Il Comune dopo aver acquistato a un prezzo di favore gli impianti, purtroppo non ha più investito. Perciò confido di vedere nei prossimi mesi un messaggio per l’innevamento. La palla è nel campo del Municipio, azionista della Sa». Altrove tuttavia le mire sono molto più alte: Airolo-Pesciüm e Acquarossa-Nara nelle scorse settimane hanno avanzato la necessità d’investire parecchi milioni nel rinnovo dei loro impianti. «Non è il nostro caso», risponde Gendotti: «Nel senso che o la Confederazione e il Cantone sostengono massicciamente gli investimenti, oppure si valorizza intelligentemente quanto c’è. In questo senso un innevamento programmato completo sarebbe per noi l’ideale, considerando peraltro il forte soleggiamento e l’ampia disponibilità di percorsi per passeggiate ed escursioni con le ciaspole». Sempre in materia di strategia connessa al territorio, il tema è peraltro seguito dall’Ente regionale per lo sviluppo che punta su una concreta messa in rete dell’offerta fra stazioni delle valli Leventina e Blenio.

Si cerca un nuovo direttore

La Nuova Carì Sagl ha nel frattempo aperto un concorso per l’assunzione di un direttore o di una direttrice con entrata in carica prevista per il prossimo autunno (info www.faido.ch).

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