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A Chiasso ci sarà un quartiere per tutte le generazioni

Il Municipio è pronto a investire quasi 35 milioni nel comparto delle case anziani. S’inizia dall’acquisto della ‘Residenza Cassina’

In sintesi:
  • Il volto demografico della cittadina di confine, come altrove nel Paese, sta cambiando
  • L'operazione sarà finanziata a metà dal Cantone con un contributo unico a fondo perso
Colpo d’occhio sul comparto
(Ti-Press/Elia Bianchi)
16 marzo 2023
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Il volto demografico della cittadina di confine, come altrove nel Paese, sta cambiando. E quello che sin qui sulla mappa viene identificato come il comparto delle case per anziani, a pochi passi dal centrocittà, è destinato a diventare un vero e proprio quartiere intergenerazionale, ma soprattutto un "punto di riferimento" per la popolazione locale. Un luogo dove trovarsi a proprio agio e continuare a coltivare i propri rapporti sociali, a ogni età. Per Chiasso intervenire nel quadrilatero racchiuso tra le vie Valdani, Soave, Lavizzari e Franscini, lì dove si trovano gli Istituti sociali comunali, significa, quindi, mettere in cantiere una trasformazione importante per la vita futura del Comune e un investimento di peso; si parla infatti di una operazione da quasi 35 milioni di franchi, che sarà finanziata a metà dal Cantone con un contributo unico a fondo perso. A fare da bussola sarà il Piano di indirizzo che il Municipio ha commissionato l’anno scorso a uno studio specializzato.

Un palazzo chiave

Il progetto sarà realizzato per gradi. La prima mossa? Strategica: l‘acquisto dello stabile conosciuto come ’Residenza Cassina’, posizionato giusto tra Casa Giardino e Villa Olimpia (sede del Centro diurno socio assistenziale) e affacciato su via Franscini. Un palazzo di appartamenti - una ventina - di otto piani, costruito nella metà degli anni Sessanta, che l’esecutivo si prefigge di acquisire con poco più di 3 milioni e mezzo. Una intenzione che oggi traduce una chiara volontà e un messaggio municipale recapitato nelle settimane scorse ai consiglieri comunali. L’autorità cittadina si muove a piccoli passi, ma la compravendita appare uno snodo irrinunciabile. Su questo punto il Municipio è esplicito: l’edificio rappresenta "un elemento fondamentale e imprescindibile del nuovo quartiere intergenerazionale".

Il destino di Casa Soave

In realtà, a Palazzo civico è da un po’ che si sono messi gli occhi sull’immobile: acquistarlo vuol dire, infatti, mettere il sigillo pubblico sull’intero comparto. Adesso però le aspirazioni comunali incrociano la "ferma volontà" dei proprietari di alienare il bene, "accordando al Comune una corsia preferenziale". Del resto, il Municipio ha dei piani precisi per quella costruzione in condizioni generali "abbastanza buone", destinato a essere ristrutturato, a essere collegato al quartiere, e in un prossimo futuro a sostituire, di fatto, Casa Soave. Ovvero la prima struttura per anziani realizzata a Chiasso all’inizio degli anni Ottanta e che oggi mostra delle manchevolezze logistiche. In effetti, tra le ipotesi sul tavolo, Piano d’indirizzo alla mano, c’è anche la demolizione di Casa Soave, medicalizzata per intero negli anni, e la creazione di nuovi spazi verdi (di cui si avverte la dichiarata necessità).

Nel frattempo, gli inquilini della ‘Residenza Cassina’ potranno dormire sonni tranquilli e "continuare a risiedervi", come assicura lo stesso esecutivo. Una volta perfezionato il passaggio di proprietà, il Comune assumerà la gestione dell’edificio e "ne percepirà per i prossimi anni il miglior reddito".

Piani e bisogni sono chiari

Ciò che si sa, da subito, è che non solo si vuole dare forma a un quartiere dove far convergere "diverse funzioni aperte al pubblico", a tutto vantaggio della quotidianità dei chiassesi e di un "invecchiamento attivo" - approccio che ha già ottenuto il via libera dal Dipartimento sanità e socialità -, ma pure rispondere a dei chiari bisogni, a cominciare da quello di un aumento di posti letto, fino a 155. Di fatto, non solo a livello comunale si ha l’esigenza di rivedere le modalità di accoglienza, ma altresì di ripensare le strutture stesse e la loro adattabilità - anche per, "nel limite del possibile, garantire la normalità verso l’interno e l’esterno" -, assieme all’accoglienza delle famiglie e agli spazi e i percorsi, "attualmente poco funzionali".

Soffermandosi poi sulla ristrutturazione e l‘ampliamento di Casa Giardino, con un investimento globale di quasi 23 milioni, e la successiva attivazione della ’Residenza Cassina’, si prevede di contare in avvenire su 119 posti letto nei comparti di lungodegenza e degenza temporanea - 25 quelli nuovi pianificati a Casa Giardino -, 24 posti in una unità abitativa protetta per disturbi cognitivi e 12 letti in una unità di cure palliative; e tutti nella loro quasi totalità immaginati in camere singole.

I prossimi passi

Il prossimo atto, nel corso di quest’anno, sarà dunque quello di allestire uno studio di fattibilità del progetto. Esame, anticipa l’esecutivo, che "fungerà da base per allestire il bando del concorso di progettazione". Una volta ultimata questa fase, si spiega ancora, "andranno attivati, previa richiesta del relativo credito, i lavori veri e propri di progettazione, che sfoceranno infine in una richiesta del credito realizzativo". In parallelo, in ogni caso, si conferma, andrà elaborata una variante di Piano regolatore, "per creare i necessari presupposti pianificatori per la concretizzazione del progetto ", situato in zona Aep, ovvero per attrezzature ed edifici pubblici. Senza trascurare il fatto che l’operazione va ancora inserita nel piano degli investimenti, e verrà indicata "in occasione del prossimo aggiornamento".

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