la guerra in ucraina

Cos’è il New Start e quante armi hanno i russi

Dopo lo stop chiesto da Putin al trattato con gli americani, cerchiamo di capire meglio i contorni dell’accordo

Un test missilistico russo
(Keystone)
21 febbraio 2023
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Vladimir Putin ha annunciato che "la forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate" e che Mosca sospenderà la propria partecipazione al New Start. Ma quante armi nucleari ha la Russia? Secondo recenti stime della Federation of American Scientists, Mosca detiene l’arsenale nucleare più vasto del mondo, con 5’977 testate. Mentre gli Stati Uniti ne avrebbero 5’428. Di conseguenza, Usa e Russia deterrebbero circa il 90% del totale mondiale di questi ordigni devastanti. Ma delle quasi 6’000 testate nucleari russe, 1’500 sono ritirate e pronte a essere smantellate (sarebbero invece 1’720 quelle americane ritirate dagli arsenali).

E delle rimanenti 4’500 – riportava un anno fa il Bulletin of the Atomic Scientists – sarebbero all’incirca 1’500 quelle in effetti dispiegate su sistemi strategici a lungo raggio, mentre le restanti 3’000 sarebbero "di riserva". La Russia ne avrebbe 812 dispiegate su missili balistici terra-aria, 576 su missili balistici lanciabili da sommergibili e 200 nelle basi dei bombardieri pesanti. Il trattato New Start tra Russia e Usa limita gli armamenti nucleari strategici fissando un tetto di 1’550 testate e 700 missili e bombardieri dispiegabili da ciascuno dei due Stati.


Un monumento dedicato alle armi nucleari dei tempi dell’Urss (Keystone)

Le armi nucleari sono spesso divise in ‘strategiche’ – capaci di colpire bersagli a lunga distanza – e ‘tattiche’, e su queste ultime le stime delle varie agenzie sull’arsenale di Mosca variano di molto: da 1’000 a 2’000 testate, sottolinea il Washington Post, secondo cui queste armi possono essere lanciate da terra, aria e mare, ma non sono dispiegabili preventivamente. Stando alla Federation of American Scientists, la Russia potrebbe avere 1’912 ordigni di questo tipo, ma questa cifra potrebbe contenere armi ritirate o in procinto di esserlo. Le testate nucleari sono armi micidiali, e anche le meno potenti sono capaci di uccidere migliaia e migliaia di persone e di rendere invivibile un’area per tantissimi anni.

I dettagli

Il nuovo trattato Start (New Strategic Arms Reduction Treaty) sulla limitazione delle armi nucleari, di cui oggi Vladimir Putin ha detto che la Russia intende sospendere l’applicazione, fu firmato a Praga l’8 aprile del 2010 dagli allora presidenti Usa, Barack Obama, e russo, Dmitri Medvedev. Entrò in vigore il 5 febbraio 2011 e fu prorogato una prima volta per 5 anni nel febbraio 2016 e una seconda nel febbraio 2021. La scadenza ora è prevista per il 2026. Questo è quanto prevede il New Start che sostituì i due precedenti accordi Start 1 e 2 (quest’ultimo mai entrato in vigore) e il trattato di Mosca del 2002 (Sort), che decadeva nel 2012.

Testate nucleari

Limite di 1’550 testate nucleari, scattato entro 7 anni dall’entrata in vigore del Trattato dopo le rispettive ratifiche. Riguardava le testate montate sui missili balistici intercontinentali (Icbm), sui missili balistici lanciati dai sottomarini (Slbm) e il numero di bombardieri disponibili con una testata ciascuno. Si trattò di una diminuzione del 74% rispetto all’accordo Start 1 e del 30% rispetto al Trattato di Mosca del 2002.

Vettori

Limite di 700 vettori contando i missili Icbm e Slbm e i bombardieri in grado di sganciare ordigni nucleari: un dimezzamento rispetto allo Start 1. Il limite fu posto a 800 contando anche i missili non puntati.

Scudo anti-missile

Secondo Washington, l’intesa non stabilì limiti sui programmi di difesa anti-missile. Un’interpretazione mai condivisa da Mosca.

Verifiche

Previste ispezioni dirette, scambio di dati e informazioni, notifiche relative alle armi strategiche e ai siti elencati nel documento e metodi per facilitare i controlli.

Ratifica

Il Trattato comprende tre documenti: il testo di base, un protocollo che elenca diritti e obblighi associati al documento e allegati tecnici che affrontano i dettagli. Tutti e tre i documenti sono stati ratificati dai rispettivi parlamenti.

Ritiro

Il Trattato prevede una clausola di ritiro.

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