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‘L’affaire reti Ail? Solo un pretesto per attaccarmi’

Massimo Cerutti reagisce al ‘j’accuse’ del Consiglio comunale di Mendrisio. ‘Il Dicastero Aziende? Resto dove sono’

Il capodicastero Aim Massimo Cerutti
(Ti-Press)
24 gennaio 2023
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Mercoledì scorso, lì nell’aula consiliare di Mendrisio, si è ritrovato l’indice puntato contro. Ma lui, Massimo Cerutti, non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro, né dal Dicastero Aziende industriali (Aim), né tanto meno dal Municipio. Ammette che nell’‘affaire’ reti Ail non tutto è filato liscio: tant’è che il passaggio di proprietà slitterà di un anno, alla fine del 2023. Contesta, però, il fatto di aver nascosto dati o documenti e ancor più rispedisce al mittente il rimprovero di non aver saputo gestire le Aim in questi ultimi anni, da quando, nell’aprile del 2021, è stato eletto in Municipio, occupando il terzo seggio del Plr. «Altro che 3 milioni bruciati in due anni», rintuzza, replicando all’accusa mossa da Luca Pestelacci, un consigliere del suo stesso gruppo, il Plr. In effetti, tra coloro che, davanti ai Preventivi 2023 delle Aziende – per la prima volta in rosso e di oltre 750mila franchi – e al rinvio del trapasso delle infrastrutture elettriche luganesi nei Quartieri di Besazio, Capolago, Meride e Tremona, hanno fatto le pulci al suo operato vi sono pure dei colleghi di partito. «Un po’ me l’aspettavo – ammette –. La questione legata alle reti Ail ha fornito unicamente il pretesto per attaccarmi». Oggi la tematica sarà anche all’ordine del giorno della seduta settimanale del Municipio. «Da parte mia, comunque, sono tranquillo e sereno»..

‘Rimettiamo in ordine le cifre’

Rimettendo in fila le cifre, Massimo Cerutti ci fa notare subito che, alla fine dei conti e da una prima stima, l’impatto del mancato trapasso a fine 2022 sarà minimo: si parla di una differenza di circa 26mila franchi, in meno, sui preventivi attuali. E non è detto che il consuntivo non rassereni ulteriormente gli animi. In fondo, ricorda, i bilanci 2021 hanno ‘abbondato’ di mezzo milione rispetto alle previsioni. E in ogni caso, chiarisce ancora, «non solo le Ail copriranno il tasso di interesse (dell’1,61 per cento, ndr) per il 2023 sull’investimento da 10,8 milioni, ma assicureranno altresì un ammortamento calcolatorio di 400mila franchi, che in buona sostanza andrà così ad alleggerire l’investimento stesso. In più si faranno carico della metà dei costi del bypass Melano-Riva San Vitale, pari a 250mila franchi. E tutto ciò – tiene a sottolineare più volte – grazie agli ottimi rapporti esistenti fra le due aziende. Per il resto basta andare a leggersi i messaggi municipali, dai quali emerge che la Città di Mendrisio continuerà a ricevere dalle Aim un dividendo di un milione e mezzo, oltre a spese di trasferimento per 500mila franchi». Come dire che i numeri parlano da soli.

‘Era stato detto che c’erano dei problemi’

Quanto a ritardi e omissioni, oggi ha qualcosa da rimproverarsi? «Personalmente non ho nulla da rimproverarmi – ci risponde Cerutti –. Vorrei, però, questo sì, andare a fondo di un aspetto: ricostruire la tempistica della corrispondenza intercorsa con Esti, l’Ispettorato federale della corrente forte, ed Elcom, la Commissione federale dell’energia elettrica, in merito alla gestione ibrida delle reti. Una modalità ipotizzata dalle due Aziende e poi non riconosciuta dalle autorità superiori. E qui la decisione di Esti ed Elcom ci ha colto un po’ tutti di sorpresa. Quindi – rilancia – chiederò di vedere tutte le carte. D’altro canto, è la prima volta che in Ticino ci troviamo confrontati con un’operazione del genere». E a proposito della lamentata mancata trasparenza? «Nei documenti ufficiali e di fronte alla Gestione – ripercorre – è stato fatto presente che vi erano dei problemi di natura tecnica (come l’incompatibilità tra i contatori Ail e la nostra strumentazione) –. Problemi resi noti dalle Ail durante un incontro del luglio scorso con una delegazione Aim.

«Inoltre, è stato detto alla Commissione della gestione che il processo di accorpamento delle reti avrebbe occupato l’intero 2023, permettendoci di essere operativi e a pieno regime nel 2024 come da messaggio municipale; e che si sarebbe stipulato un accordo tra le parti per regolare gli aspetti tecnico-operativi per il periodo di transizione. In quel momento, del resto, vigeva la risoluzione municipale di fine settembre che confermava, anche nei confronti delle Aziende luganesi (orientate a rivedere i termini), l’acquisto al 31 dicembre 2022. Risoluzione – rimarca Cerutti – alla quale io mi sono attenuto: non potevo rompere la collegialità. Semmai, con il senno di poi, una volta ratificato il messaggio municipale (approvato il 7 di marzo) da parte del legislativo e cresciuto in giudicato a maggio, con sei mesi di tempo per ritirare delle reti viene da pensare fosse una missione impossibile vista la difficoltà di reperire il materiale necessario. Forse c’è stata un po’ di leggerezza, e me ne scuso. Ma confidavo sulle competenze di Aim e Ail».

‘Non indietreggio’

Nel corso del Consiglio comunale di mercoledì scorso Massimiliano Robbiani (Lega-Udc-Udf) le ha chiesto formalmente di fare un passo indietro: lo farà? «Assolutamente no – ci risponde –. Sono convinto che quello che è stato fatto in Aim sino a oggi sia sempre stato gestito molto bene. In caso contrario Ail non ci avrebbe riconosciuto ciò che ci ha riconosciuto sul piano contabile nel trapasso delle reti». Lei rivendica il Dicastero Aziende, quindi? «Certo. Se anche qualcuno volesse attribuirmi delle colpe sul fronte degli acquisti di energia, rammento che non è compito mio. Lì qualcosa non ha funzionato, purtroppo, ma non ne ero al corrente e me ne scuso. Ecco perché sono sereno: le tariffe dell’anno scorso, d’altra parte, erano inferiori a quelle del 2021; mentre nel 2023 resteranno concorrenziali, come peraltro indicato nel rapporto della Gestione».

‘Con una parte del Plr non c’è empatia’

Al netto di ciò che è accaduto, come si spiega allora la reazione dell’aula consiliare e in particolare dei suoi colleghi di partito? «Che il mio partito mi avrebbe mosso quei rimproveri, era chiaro da subito. Tutto è legato alla mia elezione in Municipio dell’aprile 2021 – ci dice chiaro e tondo Cerutti –. Quando si arriva, all’unanimità, a decidere di non candidare un municipale che dà la sua disponibilità per la lista del Gran Consiglio…». Cosa significa, che non la vogliono? «Con una parte dell’Ufficio presidenziale della sezione e alcuni consiglieri comunali, in effetti, non c’è empatia. C’è anche da domandarsi: come mai i Preventivi 2023 delle Aim, alla fine, sono stati votati da 44 consiglieri, in pratica da tutti? Per quale motivo chi mi ha criticato non ha votato ‘no’ in segno di protesta? Non hanno trovato altre scuse per dare contro a me e alle Aim. Tant’è che mi hanno attaccato anche sul piano personale e professionale».

C’è una frattura tra lei e il gruppo? «Sicuramente, almeno, ribadisco, con una parte dell’Ufficio presidenziale e alcuni consiglieri. Ma non ho nulla contro l’elettorato liberale radicale di Mendrisio e il partito cantonale». Ne parlerete? «Lo faremo».

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