laR+ Elezioni comunali

Due caratteri diversi in sfida per il sindacato di Roveredo

I candidati alla poltrona più ambita Guido Schenini e Gianpiero Raveglia si confrontano in vista del voto del prossimo 23 ottobre

(Ti-Press)
15 ottobre 2022
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L’indomito ed esperto ex sindaco Guido Schenini o il pacato avvocato e giudice conciliatore senza politica attiva alle spalle Gianpiero Raveglia? Ai cittadini di Roveredo il compito di scegliere il proprio sindaco alle elezioni comunali del prossimo 23 ottobre. Un atteso appuntamento che segnerà la fine, a partire dal 1° gennaio 2023, del mandato di commissionario governativo affidato dal Cantone a inizio 2021 all’ex consigliere di Stato Claudio Lardi di fronte – comunicava il governo retico – a una crisi istituzionale causata da confronti politici e personali che aveva minato collaborazione e collegialità in seno all’esecutivo del comune capoluogo della Regione Moesa. Lardi – che aveva preso il posto di Schenini nel ruolo di sindaco – era succeduto alla consigliera nazionale Anna Giacometti, che da giugno a settembre 2020 aveva ricoperto la stessa funzione. La situazione tesa creatasi dopo le elezioni del Municipio per la legislatura 2019-2022 – senza esclusione di attacchi personali, lunghe vicende giudiziarie e dimissioni – è stata l’ennesima escalation di un Comune da anni confrontato con situazioni di conflitto (nel 2013 era già stato nominato un commissario). In vista del voto del 23 ottobre, che si terrà con il sistema maggioritario e che si auspica possa segnare l’inizio di un corso più sereno e costruttivo, nella soffitta de ‘laRegione’ abbiamo dato la parola ai due candidati per la poltrona più ambita.

Schenini, nel luglio 2021 le sue dimissioni potevano sembrare un addio alla politica.

Voglio bene al mio paese e ci terrei dunque a riprendere il mio lavoro. Mi sono dimesso perché la mia permanenza in Municipio non era più possibile. Non avevo più voce in capitolo, su qualsiasi tema ero sempre messo in disparte, e sono stato portato a un livello di sopportazione insostenibile. Già allora avevo intenzione di ricandidarmi. E oggi lo confermo anche per una questione di pura democrazia, perché ritengo che la popolazione debba potersi esprimere in votazione popolare con il nuovo sistema elettorale maggioritario, di cui sono stato uno dei promotori. La cosiddetta lista di concordanza dove figura Gianpiero Raveglia può essere bella sulla carta, ma io non ci credo. Si parla di aria nuova, ma non è così visto che tre candidati municipali su quattro sono già attivi in Consiglio comunale. Avrei dunque preferito vedere correre Gianpiero per conto suo».

Raveglia: Se mi metto a disposizione non è certo per parvenza di presentabilità rispetto alla cittadinanza. In passato ero già stato avvicinato per candidarmi al Municipio con l’idea di diventare sindaco, ma avevo declinato a causa degli impegni professionali visto che avevo appena aperto lo studio legale a Locarno. Ora, a distanza di 12 anni, sappiamo tutti qual è la situazione a Roveredo e la mia motivazione è dunque molto forte. Sono cittadino patrizio e sento il dovere morale di dare un contributo per dare una svolta al Comune dopo i disastri istituzionali delle ultime tre legislature».

Raveglia, quali sono le qualità che porterebbe alla guida dell’Esecutivo?

Sono una persona pacata, che dà molto valore al rispetto reciproco e affronta subito questioni e problemi in maniera radicale e approfondita. Sono avvocato e giurista, e vorrei concentrarmi in particolare sull’applicazione delle leggi. Se diventerò sindaco agirò secondo il principio della convinzione e ovviamente non mi lascerò influenzare da eventuali maggioranze precostituite tramite referenti esterni.

Quali sono i temi prioritari?

Schenini: Sicuramente la realizzazione del ponte al Sassello e della strada collettrice, tassello importantissimo per la viabilità di Roveredo e per il progetto Ricucitura. A livello di qualità di vita, manca a mio avviso una limitazione del traffico in tutto il paese. Oltre a portare avanti la realizzazione del Centro raccolta rifiuti, vorrei poi assolutamente ripristinare il tonnellaggio massimo delle strade comunali, visto che il Municipio uscente ha equiparato tutte le strade comunali portando il limite di peso per i mezzi di transito a 19 tonnellate. Questo comporta grandi difficoltà e la lievitazione dei costi per chi costruisce e vorrà costruire nel nostro comune.

Raveglia: Oltre ovviamente al progetto Ricucitura, per me sono importanti la cura del territorio e la qualità dei servizi offerti ai cittadini, come ad esempio il settore scolastico che bisogna ottimizzare. Sono d’accordo con Schenini sul discorso viabilità: bisogna favorire la mobilità lenta, anche per la sicurezza degli scolari e dei nostri anziani.

Che dire dunque dell’importante progetto di riqualifica del centro paese denominato Ricucitura, concetto accolto due volte in votazione popolare (2024 e 2018) e per il quale è stato recentemente approvato il Piano d’area sulla base del progetto promosso da Alfred Müller AG?

Raveglia: Ora si dovrebbe procedere con i contratti di vendita dei terreni e procedere all’elaborazione del progetto esecutivo. Il Piano d’area è stato sì attuato ma... dopo quattro anni. E convengo con Schenini sul fatto che il Municipio uscente abbia procrastinato.

Schenini: L’unico plauso che faccio a Lardi è che, probabilmente, senza di lui non sarebbe stato portato a termine il Piano d’area.

Raveglia: Oltre al clima litigioso in seno al Municipio, la seconda motivazione della nomina di Lardi a commissario governativo era in effetti quella che avrebbe dovuto portare avanti il Piano d’area, e di conseguenza questo vuol dire che il progetto era stato in precedenza ostacolato dai membri dell’esecutivo, andando contro la volontà popolare.

Recentemente il Consiglio comunale ha approvato la Legge sul finanziamento degli impianti del traffico, rinunciando così alla percezione dei contributi di miglioria per il finanziamento delle strade collettrici, "in considerazione dell’interesse pubblico legato alla realizzazione di tali opere e del numero estremamente elevato di potenziali interessati da dover coinvolgere per il finanziamento di tali strade". La necessità di realizzare più opere stradali, tra cui il ponte al Sassello e la relativa strada collettrice necessaria per la Ricucitura, è una decisione che mette sull’attenti i due candidati.

Raveglia: Andava presa con più prudenza valutando i pro e i contro del prelievo e le conseguenze finanziarie per il Comune. La questione giuridica andava ben approfondita, poiché nel messaggio municipale non vi sono delle spiegazioni convincenti e documentate sulle scelte fatte. Credo che sarebbe stato meglio attendere l’entrata in carica del nuovo Municipio per affrontare questo tema. Se diventerò sindaco vorrò vederci chiaro, in particolare capire se sia conforme alla legge cantonale. La reputo una discriminazione palese se si considera che a un proprietario che confina con una strada di quartiere vengono comunque richiesti i contributi.

Schenini: Se il Comune deve realizzare queste opere stradali senza i contributi di miglioria la vedo dura. Il Municipio uscente ha fatto votare anche il nuovo progetto per la scuole, ma non si è forse reso conto che mancano i soldi. E temo che la situazione finanziaria imporrà un aumento del moltiplicatore d’imposta, che oggi si fissa già al 105%. Ciò che sarebbe molto pericoloso perché rischieremmo di perdere i pochi contribuenti facoltosi.

Schenini punta il dito contro i "licenziamenti nel settore dell’amministrazione comunale avvenuti durante il mandato di Lardi".

Se sarò eletto, come sindaco o come municipale, chiederò lumi al Cantone. Se ci sono motivazioni valide mi sta anche bene, ma se questi licenziamenti sono stati decisi per dispetto o cattiveria con la vecchia gestione allora non va bene. Faccio notare che al momento un Comune comunque importante come Roveredo non ha un contabile, con un preventivo da fare a un nuovo Municipio che entrerà in carica a breve. Sarà dura per il nuovo sindaco lavorare in questa situazione. Credo però di avere maggiore esperienza rispetto a Gianpiero, avendo alle spalle molti anni di politica attiva.

Raveglia come replica?

Per 15 anni sono stato presidente del Circolo di Roveredo, dove ero responsabile del Tribunale di circolo, dell’Ufficio esecuzioni e fallimenti e dell’Autorità tutoria. Credo quindi di avere una buona capacità di gestione del personale. Sinceramente non ho gli elementi per esprimermi sulla situazione dell’attuale amministrazione e dire se effettivamente sono stati commessi degli errori, ma se sarò eletto vorrò capire bene i motivi di questi licenziamenti. La mia idea è quella di fare il sindaco con un grado di occupazione del 50% proprio per garantire una presenza costante nei vari uffici del Comune.

Favorevole a un’aggregazione comunale?

Schenini: Sì, e ritengo che bisognerà fare qualcosa già durante la prossima legislatura. Da anni sono convinto che potrebbe essere il modo per uscire dalle logiche di potere di Roveredo e portare a un rasserenamento. Valuto positivamente una fusione con San Vittore, tenuto conto della sua virtuosa zona industriale che porta tanto alle casse comunali. E anche per le scuole vedo una sinergia funzionale.

Raveglia: Premettendo che reputo irrealizzabile una fusione dell’intero Moesano per dimensioni, differenti sensibilità e mentalità, si potrebbe valutare un’unione a livello di ex circolo di Roveredo (San Vittore, Roveredo, Grono e Cama). Ma concordo con Schenini: sarei eventualmente più per una fusione limitata tra Roveredo e San Vittore, due realtà storicamente vicine visto che fino al 1646 sono state unite nel Comune generale. Ci vuole però prima un progetto autorevole e un sostegno importante del Cantone per fare qualcosa di veramente interessante.

Schenini, a livello politico sembra esserci un ampio sostegno trasversale per Raveglia.

Girando per il paese percepisco comunque una certa fiducia, ma mi rendo conto che sarà dura. Se venissi rieletto, anche come municipale, cercherò sicuramente di avere un atteggiamento più calmo e paziente. Stimo Gianpiero Raveglia: nel caso in cui entrassi nell’esecutivo e lui diventasse sindaco, sarò il miglior municipale se lui metterà in pratica i suoi principi senza farsi condizionare.

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