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Hotel Arcadia, ‘il malessere è reale’: cade la Direzione

Confermato dall’audit dell’Ispettorato del lavoro il profondo disagio in albergo per i metodi di conduzione. Inevitabili i provvedimenti della casa madre

L’Hotel H4 Arcadia sul lungolago di Locarno
(laRegione)
6 ottobre 2022
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Allontanamento immediato della vicedirettrice e non conferma dell’incarico, a partire dalla prossima stagione, per il marito direttore. Sono i gravi provvedimenti presi dalla Direzione generale di H4 Hotels a Berlino nei confronti della coppia che negli ultimi 2 anni e mezzo ha diretto l’H4 Hotel Arcadia, sul lungolago di Locarno: un luogo di lavoro, come la ‘Regione’ aveva riferito all’inizio di agosto, in cui maltrattamenti, minacce e pratiche di mobbing erano moneta corrente, creando nel tempo un malessere generalizzato e tanto profondo da far sprofondare diversi impiegati nel "burnout", a spingerne uno, addirittura, al tentato suicidio, nonché a determinare licenziamenti in tronco ingiustificati, come pure a indurre dimissioni di parecchi incolpevoli dipendenti.

La comunicazione alle maestranze

Le segnalazioni di un serio malfunzionamento dei rapporti Direzione-manodopera si sono invero protratte nel tempo, in pratica durante l’intero mandato della Direzione. Da lì l’intervento muscolare del sindacato Unia prima – che ha seguito e sostenuto diverse decine di impiegati – e dell’Ispettorato del lavoro poi, che aveva ritenuto necessario avviare un audit con il quale confermare o definitivamente smentire il malessere, ed eventualmente orientare la casa madre di Berlino della catena alberghiera sulle iniziative da prendere per finalmente voltare pagina.

Il doppio provvedimento nei confronti della vicedirettrice e del direttore è stato comunicato alle maestranze da un membro del Gruppo H4 Hotels, che con loro ha avuto nei giorni scorsi un incontro a Locarno. Alla base delle importanti decisioni vi sono le risultanze dell’audit intrapreso dall’Ispettorato del lavoro, dal quale è emersa una situazione tanto grave da spingere appunto l’azienda ad allontanare la vicedirettrice (cui sarebbe stata data anche l’interdizione di presentarsi da ora in avanti in albergo) e a non confermare, per la prossima stagione, il direttore suo marito; lo stesso direttore che, contattato due mesi fa dal nostro giornale, aveva bollato come «menzogne» le lamentele riguardanti il suo agire di una cospicua parte di dipendenti. Il dirigente potrà dunque terminare la stagione in albergo (che chiuderà fra tre settimane, a fine mese) ma poi tornerà ad assumere la sua funzione precedente nell’ambito del "food & beverage".

Dopo le pressioni, colloqui individuali

Decisiva, ai fini dell’audit, era stata la decisione di intervenire in modo più mirato, con colloqui individuali, dopo che v’era stata una manipolazione nella compilazione dei formulari sulla soddisfazione sul posto di lavoro sottoposti ai singoli dipendenti. In un primo momento, come denunciato dal sindacato, la Direzione aveva esercitato pressioni per non farli compilare, o affinché le compilazioni fossero collettive, quindi pilotate e non libere. Ciò aveva spinto Unia a reagire con un’opera di volantinaggio in cui venivano denunciate "pressioni e intimidazioni", sottolineando che "tutti hanno diritto a un ambiente di lavoro sicuro e sereno".

Da lì i colloqui individuali «che hanno permesso agli impiegati di dire liberamente la verità – nota Chiara Landi, responsabile per Unia del settore terziario –. Ad audit terminato, la Direzione generale del Gruppo ha presentato ai lavoratori non tutto il rapporto, ma un grafico che delinea con chiarezza una situazione terribile, che è poi quella più volte denunciata in passato da singoli collaboratori. Ma un conto è dirlo, un altro venire creduti». Fortunatamente, il modo in cui la situazione è stata affrontata da Unia e, parallelamente, dall’Ispettorato del lavoro, ha permesso di delineare un quadro chiaro e inequivocabile, di fare giustizia e di prendere adeguati provvedimenti.

‘Danni forti, gravi e pesanti’

La responsabile sindacale aggiunge che «gli impiegati sono evidentemente molto soddisfatti del risultato, così come lo siamo noi. Finalmente si potranno ripristinare dei rapporti sani fra Direzione e personale, e una conduzione costruita sul reciproco rispetto. Vorrei sottolineare che la maggior soddisfazione è stata espressa dalla manodopera per aver potuto dimostrare che il profondo disagio e il malessere fossero reali, e non soltanto la tesi di uno o due. Questo per noi era già chiarissimo, visto che i lavoratori che si erano rivolti al sindacato durante la scellerata Direzione erano stati tanti, denotando forti ripercussioni sul loro benessere psicofisico. Solo quest’anno, le persone spinte alle dimissioni sono state una dozzina, più una quindicina l’anno scorso, cui va aggiunto un licenziamento in tronco secondo noi del tutto ingiustificato, contro il quale è stata avviata una procedura per licenziamento abusivo. Diversi erano finiti in malattia. I danni sono stati forti, gravi e pesanti».

Auspicio del sindacato è che «la Direzione generale di H4 Hotels si prenda la briga di contattare tutte le persone coinvolte. In primo luogo per scusarsi e poi per provare a ricucire i rapporti e consentire a chi è stato fatto partire di tornare magari a lavorare, se lo vorrà, ma in un ambiente sano. Parlo di persone che tuttora stanno male per quanto successo. La stessa Direzione dovrà inoltre fare molta attenzione a monitorare sulla prossima conduzione, che dovrà tornare a mettere al centro il valore dell’essere umano per eliminare ogni residuo tossico che fosse rimasto dall’esperienza precedente».

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