Bellinzonese

Scuole prefabbricate a Bellinzona: ‘Errori strategici’

La Commissione edilizia del Cc sostiene il credito milionario ma striglia il Municipio. Emendamento Verdi/Mps/Fa per riaprire Daro e risanare Molinazzo

Un’aula della struttura prefabbricata situata vicino alle Scuole Nord
(Ti-Press)
19 settembre 2022
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Ampio sostegno – ma non esente da critiche – quello espresso dalla Commissione edilizia del Consiglio comunale di Bellinzona al messaggio dotato di clausola d’urgenza col quale il Municipio chiede di stanziare 2,45 milioni per ampliare in tempi brevissimi la disponibilità di aule provvisorie già presenti sul sedime dell’ex tennis dietro la palestra della Federale e le Scuole Nord. Un potenziamento degli attuali moduli prefabbricati necessario a ospitare – per 5-7 anni in attesa dell’inaugurazione in zona Vallone di una nuova sede definitiva in grado di soddisfare l’avanzata demografica del quartiere Gerretta – almeno due sezioni di scuola dell’infanzia e quattro di Elementari. Un’aggiunta necessaria sia per poter destinare fra un anno i moduli già presenti agli allievi della vicina Scuola Nord il cui edificio verrà completamente risanato; sia per le analoghe necessità che si presenteranno in futuro in occasione dei prossimi importanti cantieri scolastici volti a rinnovare le infrastrutture (si pensi per esempio alle Scuole Sud). Da notare che gli attuali moduli, dopo aver ospitato durante l’ultimo anno scolastico gli allievi dell’asilo del Palasio privi di sede invasa dal fango, sono oggi la ‘casa’ di due sezioni sloggiate da Molinazzo la cui sede, ormai vecchia e inadatta, è stata chiusa su ordine del Cantone.

‘Non accada mai più’

Un quadro generale che la Commissione edilizia (quattro le firme con riserva) fatica un po’ a digerire. Infatti nelle proprie conclusioni la relatrice Michela Pini (Plr) sottolinea che "questa situazione di urgenza è dovuta a errori di pianificazione strategica commessi nel passato per quanto concerne l’edilizia scolastica, la messa a norma degli stabili cittadini, le manutenzioni ordinarie e straordinarie ecc.". Perciò auspica "di non doversi più trovare, in futuro, con situazioni simili in cui si chiedano interventi urgenti in tempi brevi, a causa della mancata pianificazione e dell’assenza di una visione a medio-lungo periodo".

La proposta alternativa

E proprio su Molinazzo s’inserisce l’emendamento del capogruppo Verdi/Mps/Fa Matteo Pronzini al rapporto dell’Edilizia: "La mancanza di pianificazione e visione a medio-lungo termine non si compensa riempiendo Bellinzona di baracche. Tanto più che vi sono alternative bell’e pronte: bisogna semplicemente riaprire la scuola di Daro e riammodernare la scuola di Molinazzo. Una soluzione di questo tipo avrebbe molti vantaggi: dal punto di vista ambientale, della prossimità, della qualità per l’insegnamento. Molto probabilmente anche da un punto di vista economico il costo sarebbe inferiore. Ma anche se i costi fossero superiori, si tratterebbe di un investimento a medio-lungo termine e non di baracche effimere", concepite comunque per assicurare una buona qualità e un luogo dignitoso per le lezioni. Pronzini chiede così che il plenum incarichi il Municipio di presentare in occasione della seduta di Cc del 24 ottobre "un progetto di massima per i lavori necessari all’agibilità della scuola dell’infanzia di Molinazzo e la riapertura della scuola elementare di Daro".

Chiesta lungimiranza

In materia di edilizia scolastica non si contano ormai più le interpellanze inerenti alle varie sedi sparse nei quartieri, l’ultima in ordine di tempo quella sull’asilo di Gnosca che mostra tutti i suoi 50 anni. La stessa relatrice Michela Pini, interpellata dalla ‘Regione’, ricorda di aver già inoltrato, insieme a dei colleghi consiglieri, la richiesta al Municipio di mostrare il piano degli interventi edilizi nelle scuole comunali a breve, medio e lungo termine: «Ma mi sembra che tale elenco non ci fosse, quando l’abbiamo chiesto. Alla commissione, che lo ha sollecitato più volte, mancano così i dettagli e la questione rimane un po’ fumosa. Il ‘caso’ Gerretta per il quale il Municipio ha chiesto la clausola d’urgenza è la dimostrazione che se i servizi proposti avessero lavorato con maggiore lungimiranza, non si sarebbe arrivati a questa situazione».

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