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San Vittore, la pista di pattinaggio avrà un nuovo spogliatoio

A cinque anni dall’errata ubicazione dello stabile sotto l’alta tensione, l’Assemblea comunale ha approvato i 395mila franchi per la ricostruzione

L’area è situata ridosso dell’autostrada e del Centro di controllo tir
(Ti-Press)
24 agosto 2022
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«Dopo cinque anni di sofferenze, sono finalmente sollevata». Nicoletta Noi-Togni, sindaca di San Vittore, è, almeno in parte, soddisfatta della «tumultuosa» Assemblea comunale che si è tenuta lunedì sera, condita da «urla, ma anche di applausi». Con 45 voti favorevoli e 43 contrari è infatti stato accolto il credito di 395mila franchi per realizzare un nuovo stabile spogliatoio accanto alla pista di pattinaggio. Edificio che andrà a sostituire il prefabbricato posizionato per errore sotto la linea dell’alta tensione. È invece stato respinto con 48 voti contrari a 41 il credito di 315mila franchi per la sistemazione dell’intera area che prevedeva anche la realizzazione di un laghetto naturale per la balneazione estiva. Altre trattande previste dall’ordine del giorno, sono invece state rispedite al mittente, come due crediti aggiuntivi riguardanti il comparto e il consuntivo.

Progetto caratterizzato da gravi sviste

Dopo anni di stallo finalmente qualcosa si muove per quanto riguarda l’area di svago Pascol Grand, situata a ridosso dell’A13 e del Centro di controllo Tir: dopo il sì di lunedì il nuovo spogliatoio dovrebbe essere agibile presumibilmente entro la metà del 2023. La vicenda è però complessa e caratterizzata da importanti sviste che hanno inevitabilmente fomentato parecchie polemiche e discussioni. Tutto ha inizio nel 2017, quando nell’ambito della rinaturalizzazione del comparto, l’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha ricostruito la pista di pattinaggio. Cinque anni fa l’Assemblea comunale aveva accolto un credito di 137mila franchi per migliorie al progetto dell’Ustra, che comprendeva 100mila franchi per la realizzazione dello spogliatoio con buvette annessa. E qui vi è stato un primo errore: a causa di una stima errata del progettista, i costi hanno ampiamente superato i 100mila franchi. Ma la svista più grave riguardava l’ubicazione dell’edificio: a lavori praticamente ultimati ci si è accorti che lo stabile si trova sotto la linea dell’alta tensione. A causa del conseguente pericolo per la popolazione, il cantiere è quindi stato sospeso e l’edificio è rimasto inutilizzato. Per consentire la fruizione della pista di pattinaggio, il Municipio aveva quindi fatto posare urgentemente in zona sicura delle baracche provvisorie, con costi a carico del Comune di 32mila franchi. Come se non bastasse, il progetto risultava anche in contrasto con le norme sulle immissioni foniche massime consentite. Da qui la necessità di realizzazione una collina antirumore lungo l’autostrada. Ovviamente sono così emerse critiche sulla gestione del progetto e sul fatto che nessuno si sia accorto della pericolosità della situazione già durante la progettazione, la domanda di costruzione e il rilascio della licenza.

No ai crediti aggiuntivi

A seguito di un contenzioso con i vari attori coinvolti è poi stato riconosciuto il danno causato al Comune: le partecipazioni complessive riconosciute ammontano a 300mila franchi. In questo contesto il Municipio ha quindi presentato un messaggio nel quale chiedeva all’Assemblea di stanziare due crediti aggiuntivi: uno di 161mila franchi per lo spogliatoio costruito e un altro di 187mila franchi per i costi generati dall’errore di posizionamento dello stabile. Crediti, per fatture già saldate, per i quali però lunedì è stato deciso di non entrare in materia.

Negli ultimi anni l’esecutivo – per limitare i costi – aveva proposto di spostare lo spogliatoio già costruito. «Tuttavia – sottolinea Noi-Togni – l’Assemblea comunale ha rimandato più volte al mittente la relativa trattanda. E quindi nel frattempo alcuni materiali si sono deteriorati e non sono più utilizzabili». Si è così resa necessaria la costruzione di un nuovo stabile, il cui credito di quasi 400mila franchi è stato accolto con «grande sorpresa» da parte della sindaca. L’Assemblea ha anche approvato – con 87 sì e 5 no – i 15mila franchi necessari per la demolizione del vecchio edificio, così come – con 53 voti favorevoli a 27 – i 30mila franchi (già ricevuti da Ustra) per la collina antirumore. Concretamente l’edificio prevede bagni accessibili dall’esterno, docce, una buvette, un locale per il noleggio di materiale sportivo e un altro locale per riporre l’attrezzatura necessaria per la manutenzione dello spazio e della pista di pattinaggio. Previsto pure un camminamento coperto attorno all’edificio, una veranda e una zona per il noleggio di e-bike.

Intanto niente laghetto naturale

Il progetto prevedeva anche la sistemazione dell’intera area Pascol Grand con dissodamento del terreno, un tappeto verde all’interno della pista per la stagione calda, la posa dell’arredo esterno, recinzioni e un laghetto naturale. I 315mila franchi sono tuttavia stati bocciati per soli sette voti. In ogni caso «ritorneremo alla carica, ripresentando questo progetto importante per tutta la popolazione», assicura Noi-Togni.

Il 25 settembre si voterà sulla scuola

Come detto l’Assemblea ha anche deciso di non entrare in materia sui conti del 2021: «Non trattare un consuntivo che prevede oltre mezzo milione di franchi di utile è un caso più unico che raro», afferma la sindaca. «Secondo la Commissione della gestione, prima di trattarlo è necessario dibattere di altre trattande che, dal mio punto di vista, non sono rilevanti». Stando a Noi-Togni, la situazione finanziaria del Comune è buona: Abbiamo oltre 4 milioni di liquidità, non abbiamo debiti e il moltiplicatore è al 75%. La situazione non è dunque cambiata rispetto al 2017, quando sono diventata sindaca. A parte per quanto riguarda il moltiplicatore che era al 90%. È vero che ora ci aspetta una spesa importante, ovvero i 7,1 milioni per la scuola. Ma è un investimento necessario e sono fiduciosa che il prossimo 25 settembre i cittadini lo capiranno, approvando il credito in votazione popolare».

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