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Vedeggio-Cassarate ‘promossa’ e PoLuMe fino a Lugano Nord

Città e Cantone tracciano un bilancio positivo. Spicca però la lacuna di Cornaredo e per i ritardi si scarica la responsabilità sui ricorrenti

19 luglio 2022
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Prevedere la terza corsia autostradale dalla galleria sotto Gentilino fino all’uscita di Lugano Nord. La richiesta è stata inoltrata al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) dalla Commissione regionale dei trasporti del Luganese e dal Cantone, nell’ambito della consultazione in corso del progetto PoLuMe. La notizia è emersa a margine della conferenza stampa di bilancio dei dieci anni dall’apertura della galleria Vedeggio-Cassarate e non rientra nel progetto di riordino della A2 del tratto tra l’uscita autostradale di Lugano Sud e l’uscita di Lugano Nord. Quest’ultimo contempla tra l’altro anche l’allineamento delle carreggiate, ciò che consentirebbe in seguito di inserire la prospettata terza corsia definita ‘dinamica’. Una sorta di grande Omega, questo il nome della circonvallazione maggiorata, che si vorrebbe per fluidificare e aumentare la capacità di transito e limitare il traffico in centro città.

L’origine dell’idea

L’idea iniziale di creare una galleria tra l’uscita autostradale di Lugano Nord e Cornaredo nacque negli anni Ottanta, quando venne scartata l’ipotesi di creare una strada di cabotaggio dalla cosiddetta ‘Bretella di Brentino’ che era prevista lungo la valle del Tassino e avrebbe dovuto uscire lungo via Sorengo e pure la variante che usciva lungo via Tesserete (che avrebbe comportato una galleria in più), ci hanno ricordato l’ex sindaco Giorgio Giudici e l’attuale sindaco di Lugano Michele Foletti. Dopodiché, la Città di Lugano cominciò a rivendicare la variante Omega, una sorta di circonvallazione attraverso l’autostrada per aggirare e attenuare il traffico in centro città. «Per raggiungere Molino Nuovo dal centro, conviene transitare dall’autostrada (entrando a Lugano Sud) e immettersi nella galleria», ha spiegato Foletti, nel suo intervento durante la conferenza stampa di ieri sul bilancio dei dieci anni della Vedeggio-Cassarate, organizzata a Villa Negroni. Il traffico in città resta tuttora un problema ed è stato solo parzialmente risolto. A complicare la situazione hanno sicuramente contribuito l’impennata registrata nelle immatricolazioni di nuovi veicoli e una certa fatica degli automobilisti a cambiare le proprie abitudini, scegliendo le strade ‘giuste’ da percorrere. D’altro canto, il forte incremento dell’offerta di trasporto pubblico su tutto il territorio luganese ha aiutato a migliorare la fluidità del traffico privato. L’ex sindaco ha ricordato che l’uscita della galleria era inizialmente prevista dopo il ponte di valle sul Cassarate.

Foletti: ‘Obiettivo raggiunto’

Un bilancio onesto quello effettuato a dieci anni dall’inaugurazione della galleria Vedeggio-Cassarate, l’ultima grande opera che è stata realizzata nell’ambito del Piano dei trasporti del Luganese (Ptl). Il 26 luglio 2012 veniva festeggiata l’apertura di questa nuova rete viaria. I lavori iniziarono nel 2006, il credito fu votato dal Gran Consiglio nel 2003 e il progetto risale al 1995. Insomma, grandi progetti, lunghe procedure. La galleria era solo uno dei tanti tasselli previsti per migliorare la viabilità del Luganese. Dalle parole del consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali, emergono chiaramente le difficoltà riscontrate per la realizzazione dell’intero disegno. «Non mi piace dire che la galleria è rimasta un po’ fine a sé stessa, però è anche vero che dopo dieci anni gli altri progetti non sono giunti a buon fine» né tantomeno sono stati portati avanti. Il bilancio è comunque positivo. Attraverso quest’opera si è creato un importante accesso da Lugano Nord che ha permesso di sgravare gli accessi esistenti e di dare impulso a una zona il cui sviluppo ristagnava». Secondo il sindaco di Lugano Michele Foletti, lo scopo della galleria è stato raggiunto: «Se nei primi anni dalla sua apertura la galleria veniva utilizzata come accesso di prossimità, dal 2015 in avanti abbiamo notato come essa venga usata come entrata alternativa, e si è vista quindi una diminuzione del traffico da Lugano Sud e i tempi di percorrenza sono diminuiti». Anche Foletti segnala però che la causa del mancato decollo dei progetti complementari è riscontrabile nel fatto che non sono stati superati gli ostacoli procedurali: «Ricorsi e sentenze vari non ci hanno permesso di portare a termine gli altri investimenti».

Rodoni: ‘L’opera ha rivoluzionato la mobilità della zona’

I dati statistici confermano che i lavori sono andati bene e che le misure attive che accompagnano l’opera, quali il potenziamento del trasporto pubblico e la creazione di spazi e percorsi a favore della mobilità lenta, hanno contribuito a sgravare le varie arterie viarie che raggiungono il centro cittadino. «Sicuramente la galleria ha rivoluzionato la mobilità della zona – ha affermato Diego Rodoni, direttore della Divisione delle costruzioni del Dt –, ma si è abusato del termine rivoluzione. Non si può pensare a un unico vettore per risolvere i problemi, occorre che mobilità lenta, trasporto pubblico, traffico individuale motorizzato diventino complementari e non concorrenziali». Per quanto riguarda la mobilità lenta c’è la volontà da parte del Cantone di incrementare la rete di percorsi ciclabili nel Luganese – oggi di circa 70 chilometri – fino a raggiungere 110/120 chilometri entro il 2030. Tra le opere concernenti il trasporto pubblico e il traffico individuale motorizzato sono stati citati la rete Tram-Treno come risposta più efficace al traffico della Valle del Vedeggio e del Basso Malcantone, e il progetto del Nuovo quartiere di Cornaredo che prevede la sistemazione definitiva della viabilità stradale del quartiere d’entrata alla città di Lugano, con il completamento del portale lato Cassarate della stessa galleria Vedeggio-Cassarate. Inoltre, sono stati ricordati gli importanti investimenti di riqualifica delle rampe d’entrata Nord, già previsti nell’ambito del progetto Porta Ovest.

Filippo Lombardi, presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl), si è invece soffermato sulle intenzioni future, affermando che «nel 2001 la Confederazione iniziò a interessarsi seriamente degli agglomerati e di una collaborazione e integrazione di sforzi tra Confederazione, Cantone e Comuni. Questa collaborazione fece della Vedeggio-Cassarate l’opera – anche a livello federale – maggiormente riconosciuta con un finanziamento statale del 60%, ovvero di 200 milioni. Un tale supporto non si è più verificato. Ora chiediamo al Cantone di poter partecipare al programma di agglomerato di quinta generazione (Pal5) che verrà lanciato l’anno prossimo».

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