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Parco urbano Bellinzona e gioco del calcio: la spaccatura rimane

Su videosorveglianza, luci e qualità del prato la maggioranza commissionale chiede di attendere il Masterplan, la minoranza di realizzare le opere

Un’area per tutti o riservata al gioco del calcio?
(laRegione)
17 giugno 2022
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Dotare o no di videosorveglianza i cinque campi da calcio e lo stabile spogliatoi del Parco urbano di Bellinzona, così da contenere gli atti di vandalismo e il littering? Potenziare o no l’illuminazione per il gioco del calcio, così che qualche campo in più ne siano dotato? Sistemare o no in maniera definitiva il drenaggio, il fondo erboso e livellare il terreno, così da garantire una qualità maggiore ai giocatori? Sono le tre richieste rimaste sul tavolo della politica turrita dopo che la mozione di Manuel Donati e Luca Madonna (Lega/Udc) presentata nel febbraio 2021 era stata da loro stessi ridimensionata al termine di una prima discussione in Consiglio comunale sfociata in una levata di scudi quasi generale verso la richiesta di ‘blindare’ l’area posando di una recinzione per impedire l’accesso ai cani e alle persone estranee al football. Municipio e maggioranza della Commissione edilizia erano (e rimangono tutt’oggi) dell’opinione che i campi da gioco inseriti nel Parco urbano debbano mantenere la loro funzione di apertura generale alla popolazione come area per il gioco e lo svago.

‘Primo, confermare o meno l’ubicazione’

Ora, in vista del dibattito che tornerà lunedì prossimo durante la seduta di Consiglio comunale, gli schieramenti non sono cambiati. Ma si è aggiunta una novità, anzi due. Dapprima la realizzanda sede provvisoria del Liceo che per la durata di due o tre anni toglierà un po’ di spazio ai campi da gioco. La seconda novità è il Masterplan che l’Ente Bellinzona Sport e l’Ufficio cantonale gioventù e sport hanno recentemente demandato alla Supsi con l’obiettivo di confermare o meno l’ubicazione delle diverse strutture sportive esistenti nella zona dello Stadio comunale con i suoi campi da calcio, il Parco urbano e i terreni situati a nord di via Lepori oggi di proprietà dell’esercito (area logistica che dal 2030 potrebbe venire dismessa e diventare di proprietà della Città, sempre che Esecutivo e Legislativo lo ritengano necessario e finanziariamente vantaggioso/sopportabile e che Confederazione o Cantone, cui viene data la priorità nel diritto di prelazione, non ne facciano a loro volta richiesta). "Lo studio – scrive la maggioranza commissionale, relatore Alberto Casari dell’Unità di sinistra – sarà consegnato entro fine 2022 e permetterà di confermare o meno l’ubicazione delle diverse strutture, fermo restando che alcune di esse, come lo Stadio comunale, il Centro tennis e il Centro sportivo dotato di piscina e pista di ghiaccio coperte, rimarranno dove sono ora". Pertanto la maggioranza invita il plenum a respingere la mozione. Anche perché "come confermato dal direttore di Bellinzona Sport, Andrea Laffranchini, le attività legate al calcio si svolgono con la piena soddisfazione delle associazioni presenti".

‘Problemi reali da risolvere subito’

Diametralmente opposto il parere della minoranza Lega/Udc (relatore Alessandro Minotti) secondo cui "a detta del mozionante la sua proposta riflette lo stato di disagio vissuto da diverse società sportive nell’utilizzo di tali campi. Oltre alle non perfette condizioni del campo di gioco (buche, mancato livellamento, scarsa illuminazione, scarsa organizzazione) si aggiunge il ben noto problema di littering che, in un contesto sportivo, si può trasformare facilmente in un pericolo a causa della presenza di bottiglie di vetro e lattine abbandonate. Inoltre, non è sicuramente un bel biglietto da visita per la Città. Durante l’audizione il mozionante ha confermato che le segnalazioni sono giunte da privati cittadini e da alcune società sportive interessate". Viene pure rimarcato che durante l’audizione commissionale, Laffranchini "ha confermato quanto sostenuto dalla mozione sulla questione di lamentele. Questo nonostante da più parti si sia cercato inspiegabilmente di sostenere il contrario. Il direttore dell’Ente Sport ha poi aggiunto che sarebbe effettivamente necessario predisporre l’illuminazione di un ulteriore campo, per la quale era già stata inoltrata richiesta al Municipio, poi bloccata per l’avvio del Masterplan sul futuro dello sport a Bellinzona. Il direttore sostiene che sia pertanto opportuno attendere tale studio". La minoranza chiede invece di predisporre un impianto provvisorio per il periodo autunno-inverno 2022/23. Quanto poi a littering e sicurezza "il problema è reale" come testimoniano "numerose fotografie scattate e inviate in momenti diversi dalle società sportive". Perciò la posa di cartelli informativi proposta dal rapporto di maggioranza viene ritenuta dalla minoranza non sufficientemente efficace, così come l’aumento del numero di cestini. Sollecitata invece l’estensione della videosorveglianza – che attualmente copre l’altra parte di Parco urbano – ai campi da gioco e allo spogliatoio: "Potrebbe risolvere il problema e prevenire atti di vandalismo e imbrattamenti". Da qui la richiesta, prima di emettere una decisione in merito, d’interpellare l’apposita Commissione comunale della protezione dei dati per valutarne l’effettiva efficacia e utilità. Infine il prato verde: "I fatti sono dimostrati. Dalle audizioni emerge che i problemi maggiori sono presenti unicamente in una porzione adiacente agli spogliatoi. Non è quindi necessario rifare l’intero Parco urbano".

Più sicurezza a Monte Carasso

Tutti d’accordo invece sulla richiesta di Luca Madonna affinché si migliori la sicurezza di bambini e pedoni sulla strada pedonale che collega il piazzale della chiesa di Monte Carasso al vicino parco giochi unendosi in seguito al marciapiede di via El Cunvént: marciapiede che in direzione della palestra è in seguito interrotto dalla sporgenza del cimitero che obbliga i pedoni a spostarsi sul lato opposto della strada. Una situazione, peraltro priva di visuale, ritenuta pericolosa e per la quale la Commissione del Piano regolatore concorda sulla necessità di prevedere una soluzione urgente. Il Municipio ritiene dal canto suo opportuno valutare possibili soluzioni in attesa della realizzazione della seconda fase del progetto della Zona di protezione monumentale il quale prevede nel punto indicato la costruzione di una superficie pedonale larga circa 1,2 metri: ciò permetterebbe di migliorare la sicurezza pedonale.

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