Luganese

Lugano apre al bitcoin, ‘saremo capitale delle criptovalute’

In futuro si potranno pagare tasse e servizi comunali con monete digitali. ‘Siamo innovatori a livello europeo’.

Ad ottobre Lugano ospiterà un forum mondiale
(Ti-Press)
3 marzo 2022
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«Bitcoin e blockchain sono termini che spaventano gli ambienti istituzionali e conservatori. A Lugano invece le vediamo come un’opportunità da cogliere», così si è espresso il sindaco Michele Foletti introducendo la presentazione al ‘Lugano’s plan B’, un progetto ambizioso che mira a trasformare la Città nella capitale europea delle criptovalute. «Sono diverse le metropoli nel mondo che si sono interessate a questa tecnologia. In Lugano vediamo il potenziale di una località situata nel cuore dell’Europa che gode di grande libertà», ha spiegato Paolo Ardoino, direttore tecnico (Cto) dell’azienda Tether che ha firmato un protocollo d’intesa con le autorità per l’applicazione di questa tecnologia. «In futuro i cittadini potranno pagare le tasse e tutti gli altri servizi comunali, come ad esempio le multe o i parcheggi, in criptovalute. Anche nei piccoli commerci vogliamo portare questa tecnologia», ha spiegato Ardoino alle centinaia di persone arrivate a Palazzo dei Congressi ad applaudire entusiaste le novità messe sul tavolo.

‘Pochi rischi per Lugano, al massimo ci rimettiamo la faccia’

Quello delle criptovalute è però un mondo che ha fatto (e fa ancora) discutere per alcune sue zone d’ombra. La stessa Tether era finita sotto processo a New York, poi concluso con un patteggiamento, per delle mancanze nella copertura in dollari delle monete virtuali. «Con noi sono sempre stati molto trasparenti. Siamo a conoscenza di quello che è successo in passato, ma ci fidiamo. Il rischio maggiore in questo momento se lo sta assumendo Tether. Noi al massimo ci rimettiamo la faccia», ha risposto il sindaco. Un caso che aveva suscitato scalpore è quello di El Salvador, dove il governo sudamericano aveva aperto alla possibilità di pagamenti in bitcoin, una decisione sconsigliata da alcuni organi bancari internazionali per la volatilità delle monete virtuali e le sue fluttuazione. «Non corriamo questo rischio. In Ticino abbiamo l’obbligo come autorità di convertire immediatamente in franchi i pagamenti che riceviamo», ha proseguito Foletti. Prossimamente verrà quindi aperto un concorso per assegnare a un attore esterno la conversione dei pagamenti che la Città riceverà attraverso questa formula. «Siamo degli innovatori. Noi per primi vogliamo che ci sia una regolamentazione in questo ambito. La situazione attuale mi ricorda molto l’invenzione dell’automobile: quando è arrivata non esistevano strade o regole per circolare e chi vendeva cavalli non era certo contento. Ma è il progresso e non possiamo fermarlo», ha puntualizzato Ardoino. «La nostra società ha creato gli ‘stablecoin’ che ora sono una realtà riconosciuta e lavoriamo con attenzione all’ecologia, che è una critica che riceviamo spesso». Ma come potranno convivere banche e aziende attive nel mondo delle criptovalute? «Non le vedo in concorrenza. Proprio come autorità possiamo fare da tramite. Vedo che già alcune banche hanno integrato in alcune loro attività l’utilizzo del Lvga points, il token della Città creato qualche anno fa», ha illustrato Foletti.

‘100 milioni per attirare aziende’

Nella visione dei suoi promotori Lugano è destinata a diventare centro pulsante in grado di attirare aziende del mondo virtuale. «In centro verrà realizzato il Lugano living lab, dove start-up e progetti potranno trovare spazi per implementare l’innovazione». A finanziare questo progetto c’è un gruppo di aziende guidate proprio da Tether. Verranno messi a disposizione 3 milioni di franchi destinati ai commerci di Lugano. «Con questi soldi gli imprenditori potranno aggiornare la loro attività, aprendo ai pagamenti in criptovalute senza dover spendere di tasca propria», ha detto il Cto di Tether. A questi si aggiunge un importante fondo di 100 milioni per attirare sul territorio aziende e società. «Dobbiamo stendere loro il tappeto rosso. Sono imprese ad alto valore aggiunto che pagano ottimi stipendi. Per Lugano si tratta davvero di un’opportunità». All’interno di ‘Lugano’s plan B’ sono anche previste 500 borse di studio che verranno messe a disposizione in collaborazione con gli atenei del territorio. «Sono tecnologie nuove e mancano persone formate in questo settore. Le aziende attive nelle criptovalute sono alla costante ricerca di personale». Lugano ospiterà nel mese di ottobre un forum mondiale sul bitcoin. «Porteremo in Ticino i principali leader della finanza digitale, creando così opportunità di collaborazione», ha concluso Ardoino.

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