Luganese

Karin Valenzano Rossi interrogata oltre 2 ore come imputata

La capodicastero Sicurezza di Lugano ha dato l’ordine di demolire l’ex Macello? È il chiarimento su cui si sarebbe concentrata l’audizione davanti al pg

L’ingresso in Procura di Karin Valenzano Rossi con il suo avvocato, Elio Brunetti
(Ti-Press/Foto Samuel Golay)

Da persona informata sui fatti a imputata. Ha fatto ingresso stamane a palazzo di giustizia, accompagnata dall’avvocato Elio Brunetti e seguita, pochi istanti dopo, dall’avvocato Costantino Castelli, rappresentante legale degli autogestiti. Si è presentata verso le 9.15 davanti al procuratore generale, Andrea Pagani, la municipale di Lugano, Karin Valenzano Rossi.

La capodicastero Sicurezza è stata interrogata nell’ambito dell’inchiesta sulla demolizione parziale dell’ex Macello, sede degli autogestiti, dopo che il magistrato la scorsa settimana ha accolto parzialmente la richiesta di supplemento di indagini avanzata dall’avvocato Costantino Castelli, rappresentante dell’accusatore privato.

L’inchiesta promossa dal Ministero pubblico per far luce sulla fatidica notte delle ruspe entrate in azione tra il 29 e il 30 maggio scorsi che hanno abbattuto la ventennale sede del Centro sociale autogestito il Molino, conosce dunque un seguito, dopo che il Pg a ottobre ha prospettato un decreto d’abbandono e l’imminente chiusura dell’istruzione.

Quella fatidica notte di maggio

Karin Valenzano Rossi quella fatidica notte ha dato l’ordine alla polizia di procedere alla demolizione parziale dell’ex Macello? Sarebbe questa, nuovamente, la richiesta di chiarimento su cui si sarebbe concentrato l’interrogatorio della municipale di Lugano, il terzo per la municipale dall’inizio delle indagini.

La capodicastero Sicurezza è stata interrogata sia dal procuratore generale, Andrea Pagani, sia dall’avvocato degli autogestiti e rappresentante degli accusatori privati, Costantino Castelli, che in questa fase dell’inchiesta ha facoltà di porre domande all’imputata.

Come noto, l’inchiesta penale avviata in seguito alla denuncia dei Verdi riguarda le ipotesi di reato di abuso d’autorità; abuso di violazione intenzionale, subordinatamente colposa, delle regole dell’arte edilizia; infrazione alla legge federale sulla protezione dell’ambiente; e danneggiamento.

Il Municipio, a maggioranza (si sono distanziati Cristina Zanini Barzaghi e Roberto Badaracco) aveva deciso lo sgombero dell’ex Macello e, dopo l’occupazione dell’ex Istituto Vanoni da parte di un gruppo di autogestiti, nella notte sono giunte le ruspe che hanno abbattuto l’edificio che ospitava il dormitorio degli autonomi. Un’azione, come hanno ricostruito in questi mesi le diverse inchieste giornalistiche, che sarebbe già stata pianificata con largo anticipo, lasciando aperti numerosi interrogativi sull’operato della maggioranza del Municipio.

Tra le diverse versioni a legittimazione dell’agire dell’autorità cittadina, la clausola d’urgenza invocata dopo l’inattesa occupazione dell’ex Istituto Vanoni al termine di una manifestazione pacifica.

La possibile via di ricorso

Il pg, Andrea Pagani, dovrà ora decidere se vi siano sufficienti indizi a carico della municipale di Lugano eletta lo scorso aprile in seno all’Esecutivo cittadino per promuovere nei suoi confronti l’accusa o se invece propendere per un decreto di abbandono, epilogo, quest’ultimo, già preannunciato dal magistrato a metà novembre e che scriverebbe la parola “end” all’inchiesta.

L’avvocato Elio Brunetti la scorsa settimana aveva evidenziato in un comunicato stampa che la sua assistita resta “serenamente in attesa di conoscere le motivazioni della decisione di abbandono del procedimento”. Fatta salva la possibilità di ricorso davanti al neogiudice della Corte dei reclami penali, Nicola Respini, della quale l’avvocato Costantino Castelli potrà ancora avvalersi.

Castelli: ‘I chiarimenti sono venuti meno’. Brunetti: ’Ha chiarito’

Da noi interpellata all’uscita dall’interrogatorio, durato oltre due ore, la municipale Karin Valenzano Rossi ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Dal canto suo, l’avvocato Costantino Castelli, a nostra domanda su come si sia svolto l’interrogatorio, ha semplicemente lasciato intendere generale insoddisfazione. Il legale ritiene, in estrema sintesi, che i chiarimenti richiesti siano venuti meno.

Di avviso diverso l’avvocato Elio Brunetti, che ha affidato a un comunicato stampa la sintesi dell’audizione:

“In occasione dell’interrogatorio odierno l’avv. Costantino Castelli ha potuto porre all’On. Karin Valenzano Rossi le sue numerose domande che si riferivano tutte a fatti già chiariti dalla mia assistita nelle sue due precedenti audizioni a eccezione di un paio di domande su fatti non noti o non di competenza della mia mandante. L’On. Karin Valenzano Rossi ha quindi potuto riferirsi a quanto aveva già esaurientemente dichiarato in occasione delle sue precedenti verbalizzazioni. Il procuratore generale avv. Andrea Pagani non aveva invece altre domande da porre”.

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