Bellinzonese

Ex arsenale di Biasca, Municipio orientato verso la cultura

Accantonata l’idea del Centro servizi regionale. L’esecutivo si sta concentrando su contenuti che possono portare anche un indotto al Comune

Il complesso è stato acquistato dal Comune nel 2008
(Ti-Press)
30 settembre 2021
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È stata abbandonata l’idea di realizzazione un Centro servizi regionale (con sede dei pompieri, polizia, Tre Valli Soccorso e Protezione civile) negli spazi dell’ex arsenale di Biasca, utilizzato dall’esercito fino al 2004 e venduto al Comune nel 2008 per 1,5 milioni di franchi? Ci sono altri progetti sul tavolo del Municipio che interessano questo sedime? Quali visioni ha l’Esecutivo? Con un’interpellanza il consigliere comunale Dante Caprara (Ppd) riporta l’attenzione sul progetto per la creazione di un polo degli enti di primo soccorso fermo al palo in particolare dal 2013, anno in cui il Consiglio comunale di Biasca aveva approvato la variante di Piano regolatore relativa ai 19mila metri quadrati del comparto dell’ex arsenale (attribuendo peraltro al complesso di nove stabili lo statuto di bene culturale protetto). Contro la decisione erano stati interposti numerosi ricorsi al Consiglio di Stato e, in seconda istanza, al Tribunale cantonale amministrativo. Ricorsi che sono stati tutti respinti, con la vertenza che si è conclusa nel 2018.

Interpellato dalla ‘Regione’, il sindaco Loris Galbusera spiega che la modifica pianificatoria prevede sì insediamenti legati ai servizi regionali, ma consente anche di ipotizzare altri contenuti pubblici comunali negli spazi dell’ex arsenale. Contenuti comunali sui quali, annota ancora il sindaco, il Municipio intende concentrarsi dal momento che, a causa della lentezza dell’iter dovuto alla lungaggine burocratica dei ricorsi, Tra Valli Soccorso ha inaugurato nel 2019 la nuova sede in via Zurigo, la Protezione civile ha trovato posto a Bodio e i pompieri hanno rinnovato a medio-lungo termine il contratto per utilizzare la caserma di Pollegio. In vista degli importanti investimenti che attendono Biasca (su tutti il sindaco cita la scuola e la casa per anziani), il Municipio è orientato verso contenuti d’interesse pubblico in grado di portare anche un indotto alle casse comunali. È la cultura il settore sul quale si vuole puntare, conclude Galbusera il quale preferisce per il momento non svelare ulteriori dettagli. Rimane, tra le varie ipotesi, quella di destinare parte degli spazi a deposito di opere d’arte. In questo senso sono in corso delle trattative. Ad ogni modo, essendo il complesso dismesso da molto tempo, sarà necessario effettuare interventi di manutenzione e di messa in sicurezza. Oggi una parte del comparto è utilizzata come deposito dal Comune, dalle società e dalle associazioni locali. I pompieri del corpo di Biasca svolgono inoltre alcune esercitazioni.

Dal 2008 in avanti più proposte erano state avanzate in alternativa al Centro servizi regionale. Nel 2009 il compianto architetto Tita Carloni aveva ad esempio immaginato una serie di appartamenti, da un locale e mezzo a quattro locali, preservando il complesso dei setti edifici esistenti, oppure nel 2014 attraverso una mozione – respinta – il Ppd chiedeva di realizzare sedi di scuole di valenza cantonale e federale. Si era parlato anche della possibilità di realizzare un centro giovani.

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