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Eventi estremi: 'Ulteriori direttive sarebbero ben accette'

In ogni caso per Alessandro Zanetti, direttore delle Scuole dell'infanzia del Palasio a Giubiasco, in caso di emergenza si ha la capacità di reagire

L'asilo Palasio resterà inagibile per almeno 4-8 mesi (Ti-Press)
12 agosto 2021
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Tutte le strutture pubbliche sono obbligate ad avere un piano di evacuazione in caso di eventi estremi. Ovviamente anche alle Scuole dell’Infanzia Palasio di Giubiasco vi è un simile piano che, in generale, prevede di seguire la segnaletica che indica le vie di fuga, ovvero i noti cartelli verdi con una freccia e un omino che esce da una porta. In caso di evacuazione «bisogna quindi dirigere bambini, personale, docenti ed eventuali visitatori presenti nello stabile verso le uscite di sicurezza e in seguito verso i punti di raccolta [cartello verde con quattro frecce negli angoli che indicano un gruppo di persone al centro, ndr] nel minor tempo possibile, prestando particolare attenzione alle persone con difficoltà motorie», precisa a ‘laRegione’ Alessandro Zanetti, direttore delle Scuole elementari e dell’infanzia di Pianezzo e Giubiasco, tra cui vi è anche l’asilo Palasio. Asilo che sabato scorso è stato invaso da acqua e fango a seguito del cedimento di una vasca di contenimento del riale Fossato che scorre nelle vicinanze della sede, che rimarrà inagibile dai quattro agli otto mesi per i lavori di ripristino. Ovviamente non ci sono indicazioni specifiche in caso di esondazione di questo riale, anche perché quanto è successo non era prevedibile. Tuttavia, viste anche le recenti indicazioni scientifiche le quali affermano che in futuro eventi meteorologici estremi saranno sempre più frequenti, «si potrebbe pensare se non sia il caso di emanare direttive più specifiche per le strutture pubbliche che si trovano vicino a corsi d’acqua», afferma Zanetti. «In questo modo tutti avrebbero delle informazioni in più per essere ancora più pronti nel caso dovesse capitare di nuovo qualcosa di simile, sperando ovviamente che ciò non accada». Ciò permetterebbe ai responsabili di queste strutture di avere qualche ulteriore dettaglio su come reagire in particolare in caso di eventuali inondazioni di strutture nelle quali sono presenti persone (non è fortunatamente stato il caso sabato).

Captare i segnali che indicano un pericolo

Questo non significa però che non si sappia cosa fare in caso di eventi estremi: come detto un piano di evacuazione generale esiste e tutti sanno come metterlo in pratica. Inoltre, si può poi contare anche sul buon senso dei responsabili che devono captare i vari segnali che indicano un pericolo. Nel caso di Giubiasco, l’acqua ha iniziato a invadere la struttura ben prima che la vasca di contenimento cedesse e questo avrebbe sicuramente fatto reagire in modo adeguato i responsabili. Un altro segnale di possibile pericolo era anche emerso in precedenza: «Tutti noi riceviamo sul telefonino gli allarmi meteo che si riferiscono a zone ben precise», sottolinea Zanetti. «Anche questo è uno strumento utile per reagire in modo preventivo, nel caso fosse necessario». Insomma, grazie al buon senso e alla dovuta precauzione si riesce a gestire anche un evento estremo e imprevedibile. Ciononostante qualche indicazione in più su come comportarsi in situazioni specifiche sarebbe sicuramente ben accetta.

La priorità è ’non penalizzare i bambini’

Intanto si è sempre alla ricerca di una sede alternativa provvisoria per i 160 allievi e i 15 insegnanti della Scuola per l’infanzia del Palasio (la decisione dovrebbe essere comunicata oggi). «L’obiettivo è quello di garantire il diritto di istruzione di tutti i bambini», afferma Zanetti, precisando che «stiamo lavorando in modo intenso per permettere loro di iniziare normalmente l’anno scolastico il 30 agosto come previsto». In questo senso le difficoltà maggiori, oltre che a trovare una sede adatta, riguardano la sostituzione di tutto il materiale di vario genere andato distrutto dall’acqua e dal fango. Un’operazione «tutt’altro che semplice» in così poco tempo. In ogni caso «faremo di tutto per arrivare a fine agosto nella miglior situazione possibile, in modo da non penalizzare i bambini». E per quanto riguarda il ritorno nella sede abituale a Giubiasco, Zanetti non è affatto preoccupato: «Ho piena fiducia negli addetti ai lavori e nelle misure di prevenzione che saranno adottate per evitare che accada ancora qualcosa del genere», conclude.

Nadia Notari Giron Arce: ’Non siamo degli sprovveduti’

«In caso di evacuazione dell’edificio seguiremmo la cartellonistica che indica le uscite di emergenza e i punti di ritrovo», conferma da parte sua Nadia Notari Giron Arce, direttrice dei centri extrascolastici Camalù e Camaluente che d’estate organizzano attività anche nella Scuola per l’infanzia Palasio a Giubiasco. «Quando succedono eventi di questo genere – prosegue – bisogna seguire i protocolli generali, ma anche il buon senso: vi sono stati dei segnali che avrebbero permesso ai responsabili di reagire in modo preventivo. Non siamo degli sprovveduti».

‘Riusciremo a concludere le attività estive’

Notari Giron Arce si dice poi commossa dalle «moltissime manifestazioni di solidarietà da parte dei genitori, ma anche di altre persone, che sanno quanto impegno ci mettiamo nel nostro lavoro». Solidarietà ricevuta anche «da parte delle istituzioni pubbliche e da altri enti che si sono detti disponibili a concederci spazi alternativi per le nostre attività. Ora le difficoltà sono esclusivamente logistiche, ma riusciremo in ogni caso a concludere le nostre attività estive».

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