Culture

Festival di narrazione, di Arzo 'e d'altrove'

Dal 19 al 22 agosto, la 21esima edizione si svolge anche a Meride e Tremona. Sul sito ufficiale della manifestazione l'intera proposta

‘In nome del padre’, di e con Mario Perrotta (foto: Luigi Burroni)
31 luglio 2021
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Arzo, perché lo dice il nome; ma anche Meride e Tremona, le sedi scelte per spettacoli, incontri, musica e installazioni; dal punto di vista temporale, i giorni che vanno dal 19 al 22 agosto. Queste le coordinate salienti della 21esima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo, ‘Racconti qui e d'altrove’, il cui programma completo è consultabile online da venerdì 30 luglio sul sito ufficiale www.festivaldinarrazione.ch, con relative modalità di riservazione, necessaria in questa edizione. Il festival annuncia la sua edizione “diffusa e aperta sul territorio”, con l'intento di valorizzarne luoghi e tradizioni. Nuove sedi per voci nuove e altre già conosciute, ma riunite come d'abitdune nelle corti, nei giardini e in tutti i luoghi scelti perché si realizzi il confronto tra culture, il desiderio di sperimentazione e di ricerca, l'indagine dei propri limiti e, non di meno, la leggerezza, tematiche che troveranno spazio lungo l'intera proposta.

Scorrendo lungo la ricca proposta. Sarà affidata a ‘In nome del padre’, di e con Mario Perrotta, l'apertura dell'edizione. Giovedì 19 agosto alle 21.30, alla Corte dei Miracoli di Meride,  lo spettacolo, scritto e diretto dallo stesso Perrotta, nato da un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati, il cui lavoro è in gran parte dedicato alle relazioni familiari, ispiratore di un lavoro che vede alternarsi, dentro un unico attore, tre padri diversissimi tra loro alle prese con il “mestiere più difficile del mondo”. Poco prima di andare in scena, alle 18, Perrotta sarà in dialogo con Valeria Ottolenghi sul come portare in scena la paternità e la sua crisi.

Di venerdì 20, sempre alle 21.30 ma ad Arzo, Giardino Castello, si segnala ‘Mario e Saleh’, di e con Saverio La Ruina, in scena insieme a Chadli Aloui, storia di un italiano cristiano e un arabo musulmano che si trovano a convivere forzatamente in una tenda, a L’Aquila dopo il terremoto del 2009, confrontati con gli eventi esterni e i fatti concreti che ribaltano le percezioni che hanno l'uno dell'altro. Allo spettacolo, di sabato 21, seguirà un incontro di approfondimento aperto al pubblico, sostenuto dal Programma integrazione cantonale del Dipartimento delle Istituzioni della Repubblica e Cantone Ticino. La programmazione pensata per il pubblico adulto continuerà, sabato 21 agosto al Giardino al Roccolo, a Melide, con lo spettacolo in lingua francese ‘Elle et mon genre’ di Albert García Sánchez, con un uomo e una donna che si ritrovano improvvisamente l'uno nel corpo dell'altra, scambio di punti di vista attraverso il quale si dipana una riflessione sulla condizione della donna.

La performance di Marco d'Agostin, domenica 22 agosto alla Corte dei Miracoli di Meride, è un altro dei tentativi del festival di evadere i confini, questa volta intesi come linguaggi della narrazione. In ‘Nuove ibride coreografie’, l’artista reinterpreta, sotto forma di danza, una celebre gara di sci. Il giorno prima, nel Giardino Castello di Arzo, il lavoro di ricerca sul corpo è anche nella proposta di Giuliana Musso, che torna al Festival con ‘La Scimmia’, sintesi delle strategie di sopravvivenza di un animale vissuto sempre libero che, improvvisamente, diventa prigioniero.

Durante il fine settimana, come consuetudine, il festival si dedicherà anche al pubblico più giovane, con proposte pensate a partire dai 4 anni di età. Sempre come consuetudine, nel corso del Festival sarà possibile partecipare ad alcuni incontri di approfondimento, gratuiti e aperti al pubblico, protagonisti gli artisti della rassegna e ospiti esterni.

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