Locarnese

Allarme tempeste, il problema è il fattore sorpresa

Il sistema di allerta lacustre, messo in discussione da un velista, è all'avanguardia e funziona. Luraschi: “Criticità possibili con eventi meteorologici repentini”

Anche i laghi, nel loro piccolo, s'arrabbiano
(Ti-Press)
23 giugno 2021
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«Una barca era sul lago, ed è arrivato un vento molto aggressivo. Ho visto dalla mia terrazza che era in difficoltà, e con essa le due persone a bordo. Hanno provato ad avvicinarsi alla riva ma non riuscivano. Non era quasi più timonabile». Sembra la sceneggiatura di un thriller lacustre, l'inizio del racconto di Peter Schmidle, da 60 anni esperto velista e canottiere. Che continua: «Sono corso al lago. Volevano legarsi a una boa ma la donna non aveva abbastanza forza per tenere la barca. Ho detto loro di avvicinarsi a una zattera, così ho salvato la situazione. Sono salito sulla barca e l’ho portata verso il porto di Locarno. Erano molto contenti perché erano svizzero-tedeschi e non conoscevano il nostro lago. Anche in questo caso le luci non si sono accese, sarebbe stato importantissimo. Il sistema non è affidabile».

Il punto della questione è proprio nell'ultima affermazione: il sistema non è (non sarebbe, secondo Schmidle) affidabile. Il velista si riferisce al sistema di allarme tempeste – una luce fra Mappo e Tenero, più due alle Isole di Brissago, una per isola – che non sempre entrerebbe in funzione quando servirebbe. Sabato 5 giugno – il giorno con l'episodio descritto da Schmidle – “c'era una regata. Si sapeva da giorni che c’era il pericolo di temporali nel pomeriggio, però i 3 o 4 siti per la meteo fornivano dati molto diversi. È molto complicato fare una previsione esatta seguendoli. All’inizio c’era un vento normale, quindi è stato dato il via, poi dopo un’ora ha girato completamente, c’erano tante raffiche forti. La regata era in corso, c’erano 88 barche, anche famiglie con bambini piccoli, velisti con cani a bordo. In 2 o 3 si sono capovolte, è normale, ma due barche hanno strappato le vele. Così il comitato ha deciso di annullare la competizione per evitare gravi incidenti. Era la decisione giusta».

Ma a monte, qualcosa non avrebbe funzionato nel sistema di allarme. «Ho parlato con il responsabile Luraschi della Lacuale tante volte – ricorda Schmidle –. Mi ha spiegato che le cose sono complicate. Non sono solo loro a gestire il sistema di allarme, c’è pure Locarno Monti, Zurigo, la Polizia di Locarno. Troppe persone coinvolte, insomma. Normalmente queste luci di avvertimento hanno lo scopo di dare l’allerta per tempeste, così si evita il pericolo. Dovrebbero essere accese 15-30 minuti prima dell’arrivo dei venti forti, per dire di avvicinarsi a terra. Ma non hanno funzionato. Così come è ora, il sistema è inutile. Sono già 2-3 anni che ci sono questi problemi. Ho nuovamente chiamato la polizia lacuale, si rimpallano la questione: nessuno si assume la responsabilità».

La responsabilità istituzionale è della Sezione della circolazione, servizio navigazione. È lei, in base all'articolo 4 del Regolamento della Legge cantonale d’applicazione alla Legge federale sulla navigazione interna, che si occupa della posa e della manutenzione dell’impianto. Dice il caposezione aggiunto Aldo Barboni: «La gestione del funzionamento avviene da parte della Centrale di comando della Polizia cantonale sulla base delle informazioni ricevute dall’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera a Locarno-Monti. L’accensione e lo spegnimento sono di competenza degli enti appena citati, in quanto aggiornati costantemente sulla situazione meteorologica».

Barboni entra nel merito della citata Ordinanza, e lo fa riferendosi all'articolo 40: «Il capoverso 1 regolamenta il segnale H1, avviso di vento forte (luce arancione intermittente con circa 40 accensioni al minuto). L’attivazione avviene in caso di pericolo per l’avvicinarsi di venti con raffiche da 25 a 33 nodi (ca. 46-61 km/h), senza precisare l’ora. L’avviso viene emesso il più presto possibile sui dati rilevati dall’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera. L'articolo 2 regolamenta il segnale H2, avviso di tempesta (luce arancione intermittente con circa 90 accensioni al minuto). L’attivazione avviene in caso di pericolo per l’avvicinarsi di venti con raffiche superiori a 33 nodi (circa. 61 km/h). L’avviso viene sempre emesso sui dati rilevati dall’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera». Il sistema, garantisce Barboni, «è all’avanguardia. Nel 2019 è stato aggiornato con il passaggio dalla rete dati mobili 2G alla rete 4G».

Fatto sta che sabato 5 giugno – se davvero le condizioni meteo erano tali da giustificare gli allarmi – qualcosa non avrebbe effettivamente funzionato. Contattato nel merito, il responsabile della Polizia lacuale Marcel Luraschi evidenzia che «il sistema è sempre più affidabile grazie alle modifiche apportate, in particolare con la tecnologia 4G. In caso di eventi meteorologici repentini vi è comunque un margine di criticità. Non bisogna infine dimenticare che il responsabile unico di quanto avviene sulle imbarcazioni è chi è alla guida della stessa, che deve saper valutare la situazione».  Per altro, è anche vero che la tecnologia può a volte riservare qualche sorpresa. Ma si tratterebbe di casi isolati.

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