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Capriasca, Manuel Borla sfida Pellegrinelli

Verso l'elezione per il sindacato e forse il ballottaggio a tre: la sinistra decide stasera. Il Plr vuole rilanciare l'interesse per la politica

Manuel Borla (a sin.), Andrea Pellegrinelli (fotomontaggio laRegione)
21 aprile 2021
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C'è uno scarto di poco più di duecento voti (207, per la precisione) nell'elezione di domenica fra Andrea Pellegrinelli (1531), sindaco Ppd di quindicina di Capriasca, in carica dal 2008, classe 1961, e il liberale radicale Manuel Borla (1324), classe 1980. E quasi vent'anni di differenza. Giudice a latere nel processo per la tentata strage alla Scuola di commercio di Bellinzona, Manuel Borla è cancelliere del Tribunale amministrativo federale. In Consiglio comunale dal 2003, è stato in diverse commissioni ed è il capogruppo Plr quindi conosce bene la politica e l’ambito amministrativo. Per quali ragioni lancia il guanto di sfida al sindaco? «Le attestazioni di sostegno e di fiducia ricevute negli ultimi due giorni, come pure il vento che soffia in Capriasca, mi convincono che sia opportuno dare all’elettorato la possibilità di esprimersi sul sindacato. Ritengo sia un esercizio democratico, di partecipazione e di coinvolgimento: la popolazione potrà scegliere tra profili e sensibilità diverse che guideranno la Capriasca a corto e lungo termine. Il mio carattere privilegia un approccio fondato sul dialogo, la condivisione e la ricerca del consenso» risponde Borla.

'Profili e sensibilità diversi'

Cosa intende per profili diversi? «Per esperienza ed età anagrafica. Per quanto mi riguarda prediligo la ricerca del consenso e il dialogo. Ho un attenzione particolare al territorio». Si aspetta di riuscire a spodestare il sindaco? «Non mi piace il termine spodestare. Vedremo, come detto abbiamo profili e sensibilità diversi – risponde Borla –. L’elezione per il sindaco è proprio un esercizio democratico. Mi ritengo preparato per il lavoro da fare, sono attento al territorio e ritengo ci voglia una pianificazione rispettosa del patrimonio costruito e la preservazione dei nuclei storici protetti e tutelati a livello svizzero dall’Inventario federale degli insediamenti (Isos). In Capriasca bisogna insistere con uno sviluppo sostenibile, non per fare del territorio un museo ma per migliorare la qualità di vita dei residenti». Un esempio? «L’apertura a un turismo di giornata ha creato situazioni problematiche nell’alta valle, bisogna cercare di trovare il giusto equilibrio nel rispetto del territorio e di chi lo abita affinché i residenti non percepiscano il turista in maniera negativa. Un altro tema d'interesse pubblico è quello dei nuovi edifici e abitazioni che devono inserirsi in modo armonioso nel territorio. Oppure la valorizzazione degli edifici di proprietà degli ex comuni”, sostiene Borla.

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