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‘Continuerò a battermi per Maggia e per la valle’

Intervista al sindaco uscente Aron Piezzi, che lascia dopo 17 anni di politica locale

Aron Piezzi (Ti-Press)
17 aprile 2021
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Dopo 17 anni di politica comunale, di cui 11 come sindaco del Comune di Maggia, Aron Piezzi è pronto a lasciare. Ci racconta degli anni di militanza a favore della comunità, fra sfide, progetti e difficoltà. Risponde alle critiche degli avversari e guarda con fiducia al futuro di un territorio fra i più belli del Ticino.

Come è cambiato il Comune negli anni?

È cresciuto, sia dal punto di vista quantitativo, ossia con un leggero aumento della popolazione, ma anche qualitativo, nella consapevolezza da parte nostra e dei cittadini di vivere in un territorio ricco e bello. Questo grazie a tutti gli attori, enti pubblici, associazioni e patriziati, che hanno operato nella stessa direzione per il bene della collettività. Abbiamo cercato di agire con la mentalità del Comune aggregato, non come somma di frazioni ma come entità unica.

Parlando delle frazioni, come è stato il processo aggregativo di Maggia?

È stato accolto bene dalla popolazione. Rispetto ad altre realtà di valle, si è vissuta meno la resistenza identitaria degli ex paesi aggregati. Un certo campanilismo c’è ancora e, purtroppo, anche chi pensa solo alla propria frazione; ma sempre meno. La nostra forza o fortuna, vediamola come si vuole, è stata il fatto che la fusione è avvenuta con sette ex frazioni. Troppe per far sì che una andasse contro le altre.

Quali sono state le sfide più importanti?

Sicuramente mantenere e sviluppare servizi, investimenti e una buona vitalità sociale, ovvero rendere partecipi patriziati, associazioni, consorzi e altri, dando loro un ruolo attivo all’interno della vita del comune. Tra gli investimenti a carattere regionale, cito il comparto di Riveo-Visletto per ciò che riguarda le industrie e l’artigianato, il comparto dei centri commerciali a Maggia, e poi quello ai Ronchini, che interessa principalmente la scuola, la cultura, l’educazione e lo sport. Ma importanti sono anche i progetti più piccoli, "immediati". Quelli che il cittadino può toccare con mano giornalmente. Il Comune, e di questo vado fiero, ha sempre cercato di portare avanti una politica a 360 gradi, toccando i vari settori di sua competenza.

Come esecutivo siete stati accusati di aver proposto una politica rivolta soprattutto ai turisti e poco vicina alla popolazione. Come risponde a questa provocazione?

Sono critiche fuori luogo, che respingo. Stiamo parlando di un settore socio-economico determinante per la nostra realtà di valle, poiché in tanti vivono di turismo. Il territorio, dal punto di vista storico e naturalistico, è pregiato, ed è questo che deve essere valorizzato. È chiaro, la sfida è riuscire a coniugare la qualità di vita dei residenti con l’afflusso dei turisti, e non è sempre ovvio. Lo si è visto in queste settimane. Come Comune, e oserei dire anche come valle, puntiamo a un turismo di qualità e non di massa.

Spesso si dice che Maggia è la nuova periferia di Locarno. Lei è d’accordo con questa affermazione?

Sì. Più si scende dalla valle e ci si avvicina all’agglomerato, più si riscontra un aumento della popolazione. A dimostrazione che in tanti dalle città fuggono per ricercare quella qualità di vita che nel contesto urbano non è più garantita. Ma non vogliamo che Maggia diventi comune dormitorio. Qui il residente ci lavora, si svaga e si sposta, grazie anche ai servizi messi a disposizione. Ognuno, se lo vuole, può fare parte attivamente della nostra comunità.

Come sono i rapporti con gli altri Comuni?

Abbastanza buoni. Collaboriamo di più coi nostri vicini: Avegno-Gordevio per il centro scolastico, e Cevio, per il comparto Riveo-Visletto. Buoni sì… ma si potrebbe, e dovrebbe, fare di più. Dobbiamo essere in grado di andare oltre i confini comunali.

A livello demografico Maggia ha avuto un incremento della popolazione. Cosa che però non si vede nell’alta valle. Quali sono i fattori che determinano questo andamento?

Purtroppo sono soprattutto fattori naturali. Ma quello che la politica deve fare – e fa a livello di Ascovam e Antenna Vallemaggia – è di attuare delle misure che provino a invertire questa tendenza. È chiaro, ricette miracolose non ci sono. Abbiamo però il Masterplan dell’Alta Vallemaggia che porta avanti progetti interessanti. Dobbiamo promuovere la qualità di vita delle nostre terre, soprattutto quelle più discoste, anche come opportunità a seguito della pandemia. Trovando una nuova normalità, meno frenetica e materialista, più genuina e vicina alla natura. Sempre più gente cerca le nostre regioni, sta a noi però far sì che non sia solo un mordi e fuggi.

Oltre allo spopolamento, ci sono altre tematiche centrali per la politica di valle?

È importante riuscire a mantenere i posti di lavoro che abbiamo in valle, legati in particolare al settore dell’edilizia e dell’industria; attività, queste, che sono a tutti gli effetti rappresentative della nostra regione. I Comuni, attraverso la pianificazione del territorio, contribuiscono al mantenimento dei posti di lavoro. Guardiamo la frazione di Maggia, con la zona dei centri commerciali, dove i privati, grazie al lavoro svolto dal Comune, hanno potuto, in questi dieci anni, svolgere le loro attività con successo. Oppure anche al comparto di Riveo Visletto: le basi pianificatorie sono gettate, anche per sviluppare attività lavorative con nuovi impieghi.

C’è qualche progetto o tema che come sindaco non è riuscito a realizzare o portare avanti?

Un rimpianto è non essere riuscito a portare a termine in tempi più celeri il progetto di arginatura e riordino territoriale a Riveo-Visletto. Le basi sono state gettate in queste mesi, ora non resta che dare avvio ai lavori.

E qualcosa di cui si pente?

Non mi viene in mente nulla. Ho cercato sempre di fare del mio meglio, con passione, intraprendenza e spirito di collaborazione. Naturalmente anche io ho commesso errori, ma ho la coscienza pulita.

Cosa la spinge a lasciare ora?

Non ho voluto sollecitare un nuovo mandato in quanto è giusto favorire il ricambio e avvicinare nuove persone alla politica comunale. I miei recenti impegni assunti in Gran Consiglio e alla presidenza dell’Antenna Vallemaggia mi hanno spinto a fare questa scelta, anche per non arrischiare di trascurare la mia professione di docente e, ovviamente, la mia famiglia.

Cosa vuole dire ai suoi cittadini per "salutarli"?

Mi sono trovato bene in ogni frazione di Maggia e ho sempre cercato d’instaurare un rapporto rispettoso, autorevole e autentico, propositivo e fiducioso nel futuro della nostra realtà. Penso di esserci riuscito con buona parte della popolazione e dei vari attori del territorio, anche quando occorreva dire di “no”. Ringrazio tutti di cuore e confermo che continuerò a battermi per Maggia, e la mia valle, in altri ruoli ma con la stessa passione.

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