Mendrisiotto

Mascherine in centro: Mendrisio valuta, a Chiasso non è un tema

Nel capoluogo il Municipio sta soppesando pro e contro. Nella cittadina di confine ci si penserà in occasione di eventi

Obbligo sì o no, se ne discute (Ti-Press)

Le regole sono chiare e con tanto di sigillo federale. Sta di fatto che l'uso della mascherina nei centri urbani, con la Pasqua e i turisti dietro l'angolo (quindi il rischio di assembramenti), è diventato un tema di discussione per alcuni Municipi del cantone. A Mendrisio è approdato giusto martedì sul tavolo dell'esecutivo, in occasione della seduta settimanale. Se ne è parlato, certo, ma ancora, ci conferma il sindaco Samuele Cavadini, non si è presa una decisione in merito a un eventuale obbligo. Nel frattempo, si è aperto il confronto. Anche perché, se mai si dovesse porre la questione, sarebbe in coincidenza con le iniziative (in modalità Covid) legate alle Processioni storiche e a un eventuale afflusso di vacanzieri. «Siamo in fase di valutazione con la Fondazione (Processioni storiche, ndr), il dicastero Sicurezza pubblica e il Gruppo pandemico locale», ci spiega il capo dicastero Samuel Maffi.  Si tratta, fa capire, di approfondimenti preliminari. Come dire che nessuno intende rovinare le festività, occorre ponderare gli interventi sulla situazione locale e sanitaria, in attesa delle indicazioni da Berna. La situazione, in ogni caso, è sotto controllo. Da una analisi della Polizia cittadina, in effetti, è emerso che le possibili zone 'Convid free' oltre al nucleo storico potrebbero comprendere altresì l'area esterna al FoxTown, il comparto della stazione ferroviaria, le adiacenze del Parco di Villa Argentina e altri attrattori turistici. «In tal senso - ci illustra Maffi - abbiamo preso contatto con MendrisiottoTurismo per capire se dobbiamo attenderci un arrivo importante di villeggianti e se alberghi e campeggi sono stati sollecitati. Dati alla mano vedremo il da farsi».

L'idea di imporre la mascherina negli spazi aperti non è stata, invece, trattata dal Municipio di Chiasso.«Non siamo una città turistica – commenta il sindaco Bruno Arrigoni –. Ascona e Locarno si sono mosse anche in questa direzione. Personalmente non ho nulla contro l'eventuale obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto nei centri dove c'è più movimento». Va sottolineato che, anche se non obbligatoria, la maggior parte dei chiassesi utilizza già la protezione facciale. Il sindaco non esclude di «poter richiedere l'obbligo» qualora ci fosse la possibilità di organizzare eventi puntuali. Al mercato settimanale del venerdì, del resto, l'obbligo è già in vigore.

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