I dibattiti

Università e Technorama nel Nuovo Quartiere Officine

Questi sono solo alcuni degli interventi che a medio termine potrebbero far diventare Bellinzona un polo dell’innovazione

Ivan Zivko (Ti-Press)

Come partito verde liberale ci rallegra il fatto che nel futuro Nuovo Quartiere Officine a Bellinzona il Municipio voglia favorire uno sviluppo urbano di qualità che privilegi il verde cittadino e offra spazi a giovani aziende e Start Up. Tuttavia la nostra speranza è che il Municipio non si fermi ai buoni propositi e soprattutto a idee generiche confidando che il nuovo quartiere diventi per magia un polo dell’innovazione, non sarà infatti con un po’ di “cosmetica verde” che la capitale potrà attirare nuove realtà interessanti. Ci permettiamo perciò di sollecitare il Municipio affinché si attivi con i temi seguenti.

Innanzitutto è necessario portare un’Università nel futuro nuovo quartiere di Bellinzona, che è l’unica città del Cantone a non averne sul proprio territorio. La sua presenza porterebbe studenti e mondo accademico, e in una seconda fase probabilmente nuove Start Up e quindi opportunità di sviluppo. Oltre a SUPSI e USI il Municipio potrebbe cercare un’intesa con l’ETH di Zurigo, che ormai dista solo un’ora e mezza dalla capitale ticinese (a lungo termine il pvl svizzero ha tra le sue proposte proprio la creazione di un terzo Politecnico nella Svizzera Italiana). In secondo luogo bisogna aiutare sul territorio comunale quelle aziende che mettono in primo piano la responsabilità ambientale e sociale (per esempio con incentivi fiscali). Siamo convinti che in questo modo si attireranno nuove aziende innovative che porteranno posti di lavoro qualificati all’insegna della sostenibilità. Il terzo spunto è creare un “Technorama” nella cosiddetta Cattedrale delle attuali officine. Un centro divulgativo della scienza, come quello di Winterthur, porterebbe in Ticino oltre che una bellissima opportunità per i nostri allievi anche un turismo diverso a Bellinzona, con tutti i benefici che ne possono derivare per la cultura e l’economia locali. Questi sono solo alcuni degli interventi che a medio termine potrebbero far diventare Bellinzona un polo dell’innovazione, ma che bisogna cominciare a discutere subito se vogliamo vederne i frutti tra qualche anno. 

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