Bellinzonese

Camorino, 30'000 metri di zona artigianale ‘verso’ Castione

Nel quartiere potrebbe sfumare l'ampliamento del comparto esistente vista la necessità di compensare i terreni Sac necessari alle Officine previste a nord

1 novembre 2020
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Che fine hanno fatto, o faranno, i 30’000 metri quadrati di terreno situati davanti al portale nord del nuovo tunnel del Ceneri che a suo tempo il Comune di Camorino aveva destinato a zona artigianale, ma che la revisione generale del Piano regolatore promossa nel marzo 2017 dall’allora Municipio locale (revisione infine votata nel settembre 2018, dopo l’aggregazione, dal Cc cittadino) trasformava in agricoli con necessità di compensarli in altre parti di quello che sarebbe diventato un quartiere di Bellinzona, ad esempio ampliando l’area artigianale già esistente sul lato opposto della strada cantonale? La domanda si pone dopo la lettera che l’ex sindaco Carlo Donadini ha pubblicato nei giorni scorsi sul ‘Corriere del Ticino’ dichiarandosi “sorpreso della decisione del Municipio cittadino di cedere” ad Arbedo-Castione 30’000 metri quadrati di zona artigianale di Camorino, quale compenso agricolo per la realizzazione delle nuove Officine Ffs previste su terreni verdi a Castione. Lettera che ha suscitato la reazione di alcuni consiglieri comunali (l’indipendente Luigi Calanca da una parte e i verdi Ronnie David e Marco Noi dall’altra) che interpellano il Municipio di Bellinzona chiedendogli se sia vero quanto asserisce Cavadini e come mai il Legislativo cittadino non sia stato informato.

Un sacrificio locale con vantaggi regionali

Nel messaggio del 2017 relativo alla revisione del Pr (scaricabile dal sito cittadino) si può leggere che il Piano direttore cantonale e il Programma di agglomerato puntano a mantenere inedificato, e per il momento quindi agricolo, il comparto lasciato libero dal cantiere AlpTransit, considerandolo spazio di riserva per future pianificazioni connesse alla trasversale alpina. Concetto appunto ripreso nella revisione del Pr. Più sotto il Municipio però avvertiva che “l’operazione di dezonamento comporta il riconoscimento della compensazione della zona artigianale persa” ampliando l'esistente. Ma a sua volta riconosceva la presenza di “variabili dipendenti dalle politiche territoriali cantonali per i poli di sviluppo, dalle prospettive di aggregazione comunale e dalla futura stazione di AlpTransit” (se ne riparla dal 2040). Tutte le piste rimanevano insomma aperte. Dal canto suo il Cc cittadino nel settembre 2018 votando quella variante di Pr con alcune modifiche e riconoscendo la Zona di pianificazione, ha deciso che la collocazione dei 30’000 metri quadrati artigianali dipenderà dalle valutazioni da intraprendere nell’ambito del Masterplan della città aggregata. Ora, quei 30’000 metri artigianali rischiano di non vedere mai la luce a Camorino perché durante le trattative fra Ffs, Cantone e Città sono stati indicati per compensare parzialmente una parte dei terreni verdi che le Ferrovie intendono occupare a Castione per edificare le nuove Officine. Il ‘sacrificio’ di Camorino favorirebbe in definitiva non solo l'ubicazione a Castione ma anche il riorientamento dello storico comparto industriale in centro città con contenuti formativi, tecnologici, residenziali e commerciali. Non da ultimo, molto difficilmente la già esistente zona artigianale di Camorino potrebbe oggi venire ampliata, poiché le immediate vicinanze sono agricole e non rientra in linea di conto un loro riorientamento.

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