Ticino

Obbligo di mascherina negli spazi interni accessibili al pubblico

Da lunedì nuove misure decise dal governo: chiusura per i locali erotici, nella ristorazione consumazioni solo al tavolo. Garzoni: sarei stato più coraggioso

Ti-Press
16 ottobre 2020
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Mascherina obbligatoria in tutti gli spazi interni accessibili al pubblico e, dopo la chiusura già decisa per i locali notturni giù la serranda anche per i locali erotici. Il tutto a partire da lunedì 19 ottobre. Sono queste le principali misure adottate oggi, con una risoluzione governativa, dal Consiglio di Stato a fronte della recente situazione epidemiologica con l'aumento dei contagi da coronavirus.

L'adattamento delle misure cantonali, scrive l'Esecutivo in una nota, “rende in particolare obbligatorio indossare la mascherina in tutti gli spazi interni accessibili al pubblico del nostro Cantone: negozi, centri commerciali, musei, teatri, cinema, luoghi di culto, stazioni, zone d’accoglienza, sportelli di stabili amministrativi, aziende di servizi e strutture della ristorazione. Per contro, la mascherina non sarà obbligatoria nelle strutture per l’assistenza ai bambini complementare alla famiglia e nelle aree destinate all’allenamento di strutture sportive e centri fitness”. 

Da questo obbligo “sono esentati i bambini con meno di 12 anni, le persone che, per motivi di natura medica, non possono indossare mascherine, così come gli artisti mentre si esibiscono e gli sportivi durante le competizioni”.

Per quanto riguarda invece gli eventi con un numero inferiore alle 300 persone, il governo “ricorda che restano valide le misure previste a livello federale e cantonale, con l’obbligo di rispettare i piani di protezione adottati dagli organizzatori. Il governo precisa che, in caso di vendita di cibo e bevande (buvette), valgono le stesse norme in vigore per la ristorazione (obbligo di consumazione al tavolo e raccolta dei dati). Per le manifestazioni con presenza di oltre 300 partecipanti, pubbliche o private, rimane necessaria l’autorizzazione preventiva del Comune, approvata dal ‘Gruppo di lavoro grandi eventi’ incaricato dal Consiglio di Stato (maggiori informazioni sulla pagina web www.ti.ch/grandimanifestazioni)”.

Nella ristorazione consumazione solo seduti al tavolo

  • Per il settore della ristorazione, rimangono sostanzialmente invariate le disposizioni già in vigore con alcuni accorgimenti:
  • In bar e ristoranti è ammessa solo la consumazione seduti al tavolo, al posto assegnato. L’uso della mascherina è obbligatoria anche per il cliente quando entra, si sposta o esce dal locale.
  • È prevista la raccolta dei dati di almeno una persona per ogni tavolo. Il gerente (o il responsabile) deve garantire la correttezza dei dati di contatto rilevati. La registrazione dei dati potrà però essere tralasciata in caso di consumazione veloce, con permanenza nella struttura inferiore ai 15 minuti.
  • Il personale addetto al servizio deve indossare la mascherina chirurgica o in tessuto certificata, in buono stato, coprendo bocca e naso. Visiere e dispositivi analoghi non possono sostituire la mascherina.
  • Le strutture della ristorazione devono essere in grado di trasmettere entro due ore al Medico cantonale le informazioni complete sugli avventori di un determinato giorno. L’obbligo vale tra le 7.00 e le 22.00, sette giorni su sette.

Su scala nazionale restano obbligatori l’utilizzo della mascherina sui mezzi pubblici e la quarantena immediata per chi rientra da uno dei Paesi ad alto rischio di contagio, secondo la lista allestita dalla Confederazione. L’uso della mascherina è inoltre fortemente raccomandato quando non è possibile mantenere il distanziamento: ad esempio, nei veicoli privati su cui viaggiano persone non appartenenti alla stessa economia domestica.

Il dottor Garzoni: mi chiedo come mai l'obbligo della mascherina non sia stato esteso a uffici e altre realtà lavorative al chiuso

«Sarei stato più coraggioso, mi chiedo come mai il governo non abbia deciso di rendere obbligatoria la mascherina anche negli uffici e in altre realtà lavorative al chiuso - osserva il dottor Christian Garzoni, interpellato dalla 'Regione' -. Tutti vogliamo evitare il lockdown, perché sarebbe una catastrofe per l’economia, e allora dobbiamo ricorrere il più possibile a quelle misure, come l’uso della mascherina, che non limitano le nostre libertà ma che ci consentono in questo momento di proteggerci. A questo punto dovrebbero essere i datori di lavoro a perlomeno raccomandare ai propri collaboratori l'impiego della mascherina in ufficio e in tutte le realtà lavorative al chiuso».

 

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