Svizzera

‘Home-office e mascherine nei luoghi pubblici chiusi’

Le raccomandazioni del capo della task force federale Martin Ackermann. ‘I numeri sono uno choc, bisogna reagire velocemente’.

(Keystone)
16 ottobre 2020
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Senza misure supplementari, in un paio di settimane potremmo dover contare 12mila contagi al giorno in Svizzera; e andando avanti così, il numero delle ospedalizzazioni è destinato a raddoppiare di settimana in settimana. Lo ha affermato poco fa in una conferenza stampa a Berna Martin Ackermann. Il capo della task force federale sul coronavirus raccomanda pertanto l’adozione immediata di nuovi provvedimenti per far fronte all’impennata di contagi: riduzione del numero e della dimensione degli eventi, home-office e obbligo di indossare una mascherina in tutti gli spazi chiusi aperti accessibili al pubblico, anche quando è possibile mantenere le distanze.

«I numeri sono uno choc, ma anche un’opportunità per reagire velocemente». Così il professore di micrologia al Politecnico di Zurigo. Attualmente 10 persone contagiate trasmettono il virus ad altre 15. Bisogna agire in fretta: «Ogni giorno conta», ha detto Ackermann. La situazione è «seria», anche perché l’età media delle persone contagiate sta crescendo, gli ha fatto eco Virginie Masserey, responsabile della sezione controllo delle infezioni all’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp).

Il contact-tracing, come noto, mostra qua e là i suoi limiti. Funziona ancora, in generale. Ma alcuni cantoni – ha spiegato Rudolf Hauri, medico cantonale di Zugo e presidente dell'Associazione dei medici cantonali – sono ormai sopraffatti dalla velocità con la quale si propaga il virus: i team dei ‘detective’ cantonali non riescono più a ricostruire le catene di contagio e si vedono sempre più costretti ad affidare alle stesse persone contagiate il compito di farlo. A preoccupare è in particolare l’elevata incidenza di contagi negli ambienti privati, in occasione di feste, matrimoni, ma anche sport amatoriali, ha aggiunto Hauri.

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