Ticino

Carnevali, l'anno prossimo risotto e poco altro

Questa sera si sono riuniti i principali animatori delle manifestazioni carnascialesche per uno scambio di opinioni su quanto deciso le scorse settimane

Poca musica l'anno prossimo (archivio Ti-Press)
6 ottobre 2020
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A essere colpiti duramente dallo stop ai carnevali non sono solo gli organizzatori delle manifestazioni, ma anche tutti coloro che vi ruotano attorno. Guggen, gruppi e carristi in primis, che quest'anno dovranno giocoforza rimanere ai box, visto che – per decisione del Cantone – il carnevale 2021 potrà tenersi unicamente sotto forma di eventi gastronomici. Leggasi: nient'altro se non le risottate. Ovviamente autorizzate solo se condite con una buona dose di distanziamento sociale e un piano di protezione.

Per spiegare le motivazioni che hanno portato Cantone e grandi carnevali a questa decisione, questa sera i comitati dei principali carnevali della Svizzera italiana hanno chiamato a raccolta tutti coloro che tipicamente animano la festa. Un incontro, svoltosi presso la sede del Rabadan di Bellinzona, voluto anche per tastare il polso alla situazione di chi in genere si spende per contribuire alla festa. Presenti – oltre ai rappresentanti di Rabadan, Naregna, Nebiopoli, Stranociada e Or Penagin – anche alcuni rappresentanti del Gruppo di lavoro cantonale per le “Grandi manifestazioni”. Tra di loro, in particolare il coordinatore Luca Filippini (Segretario generale del Dipartimento Istituzioni) e il capo Divisione della Salute pubblica Paolo Bianchi.

Domani un incontro simile è previsto nel Mendrisiotto, questa volta a livello locale. A organizzarlo, il comitato di Nebiopoli, che vuole favorire il dialogo tra i vari organizzatori di carnevali della regione, così come dei gruppi che li animano. Alessandro Gazzani, presidente del comitato Nebiopoli, da noi contattato ha affermato che è difficile dire ora cosa si potrà effettivamente fare il prossimo febbraio. Molto dipenderà dall'evoluzione dell'epidemia di coronavirus. «Probabilmente i carnevali più piccoli organizzeranno qualcosa che potrebbe andare al di là della semplice risottata, ma oggi è presto per dirlo». L'incontro, ha precisato, «è stato anche un modo per condividere, tra chi anima il mondo del carnevale, le decisioni che sono state prese di comune accordo con le autorità cantonali nelle settimane scorse». 

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